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«Prendo spunto da questa foto scattata circa 30 anni fa nel nostro ovile. Sono cresciuta in una famiglia di pastori e molte delle cose che ho fatto e che ho sono dovute al loro sacrificio. Il sacrificio di chi non si lamenta mai e lavora 365 giorni l’anno indipendentemente dalle avversità climatiche (estive o invernali), senza tirarsi indietro per nessun motivo, mettendo al primo posto il bestiame e non se stessi. Il sacrificio di chi non trascorre il Natale o la Pasqua a casa con la propria famiglia».
Giovanna Zuncheddu, 37 anni, avvocato, non usa mezzi termini per dire la sua sulla difficile vertenza: è solidale con i pastori e gli allevatori della Sardegna che da giorni fanno sentire il loro grido di dolore: “Ciò che stiamo vedendo in questi giorni – dice - sono immagini che fanno piangere il cuore soprattutto se si conosce il sacrificio che c’è dietro quei gesti frutto della disperazione e dell’esasperazione. Non è la prima volta che i pastori sono costretti a gesti forti al fine di far riconoscere la dignità al loro lavoro e ad un comparto troppo spesso maltrattato e ignorato. Oggi si discute del prezzo del latte, un prezzo irrisorio quasi un insulto nei confronti di chi lo vende e che calpesta la dignità dei pastori e delle loro famiglie. Per questo occorre essere uniti e sostenere il grido che viene dai nostri pastori. Lo farò, lo faremo consapevoli dell’importanza di questo comparto per la nostra economia e senza dimenticare le nostre origini e le nostre tradizioni”.
Anche Burcei ha aderito alla protesta del giusto riconoscimento del prezzo del latte: “Ho partecipato, insieme agli assessori e consiglieri comunali – aggiunge Giovanna Zuncheddu - alla manifestazione che si è tenuta in piazza Repubblica. Ho partecipato da sindaco perché è doveroso stare accanto ai propri cittadini quando rivendicano diritti e dignità. Ho partecipato anche da figlia, nipote, cugina e per il rapporto di amicizia che mi lega a tanti pastori, quei pastori che ogni giorno, dignitosamente e silenziosamente, sostengono gran parte dell’economia della nostra terra. In questo gesto doloroso si sente il grido d’aiuto di una categoria che non chiede aiuti o sovvenzioni ma solo il riconoscimento di un giusto prezzo per il proprio lavoro. Sarò e saremo presenti al fianco dei pastori”.