Le foto di Sofian girano sui social, il suo sogno nel cassetto, avveratosi a Cagliari, (in un momento diverso, surreale, da Coronavirus, dove tantissimi studenti discutono la tesi di laurea in videoconferenza), città che ha scelto tenendo fede ad un legame tra Israele e la Sardegna: contattato personalmente da Sardegna Live, il giovane 27enne racconta la sua bellissima esperienza e ciò che vuole fare da grande. 

Lui si chiama Sofian Grabia, ha origini palestinesi, ma è nato e cresciuto in Israele. A 22 anni (novembre 2015) sceglie la Sardegna, come la terra più accogliente dove frequentare l'Università e realizzare il suo sogno di laurearsi in Infermieristica, in quanto è sempre stato appassionato del mondo medico-ospedaliero. 

La tesi 

“Viste le mie origini e la mia attuale esperienza nell’Isola – dice Sofian - ho scritto una tesi di ricerca dal titolo: “La violenza sulle donne. Femminicidi: Italia e Israele a confronto.” In questo lavoro ho potuto dire a gran voce che “la violenza sulle donne non è questione di religione, di razza o di ceto sociale; non ha tempo ne confini, non risparmia nessuna nazione o paese industrializzato che sia. Non conosce nemmeno differenze socio-culturali, ma è un fenomeno trasversale che coinvolge tutti gli strati sociali. La lotta alla violenza non può essere affidata solo alle donne”. 

Videoconferenza e laurea

Il cambiamento dev’essere condiviso da tutta la società – ammette il giovane spiegando l’emozione che ha vissuto: “Ieri, seppur lontano dai miei genitori, parenti e amici, nel pieno dell'Emergenza Covid-19, ho raggiunto il mio tanto atteso traguardo, in videoconferenza, dalla stanza dell'appartamento in cui vivo. Ora, il mio obiettivo è quello di lavorare nel settore pubblico e poter mettere a disposizione degli altri le mie qualità personali, le mie competenze professionali e linguistiche e il mio senso di responsabilità”.