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Un “testamento” unico e speciale quello lasciato dalla piccola cagliaritana Giulia Zedda, prima di morire a soli 10 anni a causa di un tumore contro il quale ha combattuto con coraggio per 4 anni.
Giulia disse ai suoi genitori che avrebbe voluto lasciare tutti i suoi giochi ai bimbi meno fortunati di lei. “Si riteneva fortunata perché, ammalandosi a 6 anni, fino ad allora si era potuta divertire, mentre tanti altri bambini si ammalano a pochi mesi di vita” ci racconta Eleonora Galia, mamma fantastica e coraggiosa che, dopo aver sofferto tanto, con la forza dell’amore è riuscita a realizzare il grande desiderio della sua figlioletta.
L’associazione “Il sogno di Giulia Zedda” è sorta così, grazie a questi genitori straordinari e a una bambina davvero speciale, strappata alla vita troppo presto e che, nonostante tutto, nella sua pur breve esistenza, ha fatto del bene, trasmettendo gioia e amore alla sua famiglia e a tutti coloro che la circondavano.
Giulia si è ammalata a soli 6 anni nel 2014 e mamma Eleonora racconta ai microfoni di Sardegna Live la loro storia: “Abbiamo mollato tutto a Cagliari, dove la malattia della bambina ormai sembrava non retrocedere più, per trasferirci a Roma, dove abbiamo trascorso 2 anni al Bambin Gesù – ci dice Eleonora con la voce che trema - Avremmo fatto di tutto per Giulia, lei era una vera guerriera, aveva diritto a ogni possibilità di guarigione”.
“A malincuore ho lasciato l’altro mio figlio a Cagliari, dove andava a scuola e aveva le sue amicizie, cercavo di tornare tutte le volte che potevo ma la situazione era veramente difficile”.
Tra alti e bassi, nonostante si fosse tentato di tutto e di più, purtroppo Giulia venne a mancare il 6 maggio 2018.
“Già da mesi prima di morire, ci aveva detto che avrebbe voluto dare tutte le sue cose agli altri bambini che ne avevano bisogno” ci racconta la mamma – Era una bambina molto matura per la sua età, altruista e solidale. Quando era a scuola, pur essendoci andata per pochissimo tempo perché poi si è ammalata, aveva un compagnetto celiaco e una compagnetta diabetica: se si decideva di portare dei dolci a scuola, lei pensava prima di tutto a loro due”.
Quell’amore per il prossimo, quel bene immenso che Giulia trasmetteva e che avrebbe continuato a trasmettere, i genitori l’hanno trasformato in realtà, grazie all’associazione in suo onore.
“Tutto l’amore e il tempo che avremmo dedicato a lei, lo doniamo ai bambini che ne hanno bisogno”.
Non solo l’associazione “Il sogno di Giulia Zedda”, ma tantissime altre iniziative: “Abbiamo attivato ‘Attraverso le emozioni’, un progetto di sostegno psicologico per tutti i fratellini e le sorelline di bimbi che si ammalano e che per ovvie ragioni saranno i figli sui quali i genitori si concentreranno maggiormente” spiega Eleonora.
“Il mio bambino non mangiava più, abbiamo speso un patrimonio per sostenerlo psicologicamente perché quando un figlio si ammala, irrimediabilmente ne risente anche l’altro”.
Dopo che Giulia è venuta a mancare, i genitori si sono attivati per portare avanti la volontà della piccola, cercando un luogo in cui sistemare i giocattoli, i vestiti e altri averi di Giulia, che si sono moltiplicati in pochissimo tempo perché sono tantissime le persone che vanno a donare per i meno fortunati, sia adulti che bambini.
“Siamo passati da una stanza di 7 metri quadri a una di 120, e stiamo stretti ugualmente. Doniamo vestiti, giocattoli, libri, oggetti di cancelleria, abiti stagionali, quindi anche costumi di carnevale e giochini per il mare, ma abbiamo anche abiti da sposa ricamati a mano - prosegue Eleonora – Ad occuparci dell’associazione ci siamo io e mio marito più altri volontari molto attivi, ognuno con la propria mansione”.
Un’altra importante iniziativa dei genitori di Giulia è “Un gancio in mezzo al cielo”: “Finanziamo i viaggi dei bambini sardi che non si possono curare in Sardegna e che devono inevitabilmente andare in un’altra regione - dice Eleonora – Già tre bimbi ne hanno usufruito, e a noi questo riempie il cuore di gioia”.
“Abbiamo inoltre colorato e arredato una stanza dell’ospedale pediatrico di Sassari, a Giulia non piaceva perché grigia, quindi abbiamo pensato di ravvivarla in modo che i piccoli pazienti potessero soggiornare in un ambiente allegro” dice la mamma.
Un altro importante progetto che si svolge nelle scuole è “Bellismo anziché bullismo”: “Con un'offerta minima di 5 euro, i bimbi potranno ricevere un album da leggere e colorare in cui si parla di condivisione, rispetto, donazione – spiega la mamma di Giulia – perché capiscano l’importanza della solidarietà già da piccoli”.
È sorta inoltre un’importante collaborazione tra “Il sogno di Giulia Zedda” e l’associazione “Stelle di Lorenzo” per realizzare i desideri dei bambini malati e allietarli con piccole gioie durante il periodo di degenza in ospedale.
Ma non è finita qui e si prosegue con un progetto molto importante, “In viaggio con Giulia”: “Vogliamo acquistare un’ambulanza pediatrica dotata di termoculla, a disposizione di tutti i bimbi che ne avranno bisogno, per l’ospedale San Michele di Cagliari” spiega Eleonora.
Insomma, un’infinità di bene e di solidarietà mossi dall’immenso amore di due genitori che erano ormai affranti, ma che hanno trovato la forza in fondo al cuore per aiutare il prossimo, in nome del loro angioletto.
“Aiutare chi non ce la fa, chi è meno sfortunato è l’esempio della canzone ‘Goccia a goccia’: da una piccola azione si possono realizzare grandi cose” conclude questa mamma dal cuore enorme.
La sede dell’associazione “Il sogno di Giulia Zedda” si trova attualmente a Cagliari in via Baronia 13, ma ci sono anche il sito web, una pagina e un gruppo Facebook. Inoltre Eleonora Galia ha scritto un libro, “Vivere a colori”, in onore della piccola Giulia.
Sabato sarà ospite nella trasmissione “A sua immagine”, condotta da Lorena Bianchetti, su Rai Uno, per raccontare la loro storia e di cosa si occupa questa favolosa associazione benefica.