Infortuni in aumento e calo delle imprese in Sardegna. Secondo l'ultimo rapporto redatto dall'Ufficio Studi della Confartigianato, nel 2016 ci sono state 9.017 segnalazioni (+2.7 % rispetto al 2015) nel comparto. Stesso andamento per il comparto artigiano che con 1.071 infortuni segna un incremento rispetto ai dodici mese precedenti (+ 1.6%), in contrapposizione rispetto al panorama nazionale in decremento (-3,8%). Peggio della Sardegna, solo Molise e Lazio.

Per la Presidente di Confartigianato Imprese Sardegna, Maria Carmela Folchetti, la situazione è preoccupante: “Con questi numeri la nostra preoccupazione è doppia. Da una parte le imprese artigiane sarde che calano dall’altra gli infortuni che aumentano”.

Indiziato numero uno è il lavoro sommerso, privo di regole sopratutto in termini di formazione dei lavoratori in tema di sicurezza. Tornando ai dati ufficiali,  quasi il 90% degli infortuni avviene nelle ore di lavoro, in numero maggiore gli infortuni nelle costruzioni e negli impianti.

Confartigianato Sardegna ricorda che occorro moltiplicare gli sforzi in tutti i settori lavorativi. La cultura della sicurezza si deve diffondere attraverso una capillare e costante opera di informazione, formazione e sensibilizzazione, coinvolgendo gli stessi dipendenti, auto-promotori della propria sicurezza.

“Le imprese e le Associazioni devono continuare ad avere come obiettivo quello di operare per portare a zero quei dati – sottolinea il Presidente di Confartigianato Edilizia Sardegna, Giacomo Meloni - perché ogni infortunio, grave o lieve che sia, oltre al danno fisico dell’infortunato, rappresenta una pesantissima sconfitta per l’imprenditore, per i dipendenti e per il lavoro che si porta avanti quotidianamente”.

L'infortunio, grave o lieve che sia, ha inoltre dei costi per la stessa azienda. Del resto, come ricorda la stessa associazione di categoria, l'impresa che non non ha infortuni viene premiata dall'Inail con una diminuzione dell'importo della polizza assicurativa.