Nel corso di un’operazione finalizzata al contrasto dell’uccellagione, il personale delle Stazioni forestali di Campu Omu e di Capoterra ha denunciato due bracconieri. 

Nell’area del massiccio dei Sette Fratelli, in agro di Burcei, è stato colto in flagranza di reato un uomo intento a recuperare la selvaggina appena catturata dalle reti posizionate lungo un sentiero in mezzo alla vegetazione. 
Nelle campagne di Capoterra, nella località Baccu Tinghinu, è stato invece sorpreso un settantenne mentre “armava” dei lacci utilizzati per catturare avifauna. 

In seguito ai fermi dei due bracconieri, sono state eseguite diverse perquisizioni domiciliari che hanno portato al sequestro di 132 esemplari di selvaggina, fra tordi, fringuelli e pettirossi, di 2000 lacci e di oltre cento reti. Le pattuglie forestali hanno bonificato le aree oggetto dell’operazione, rimuovendo trappole, reti e liberando tutti gli esemplari, in gran parte tordi e pettirossi, ancora vivi. 
I due uomini, sono stati denunciati per il reato di uccellagione che prevede una pena sino a un anno di reclusione. 

L’operazione s’inquadra nell’attività straordinaria, predisposta dal Servizio ispettorato di Cagliari d’intensificazione dell’attività di contrasto al fenomeno del bracconaggio che si acutizza, in prossimità delle festività di fine anno, soprattutto a carico dell’avifauna. 
Acquistare le “grive” significa incentivare l’uccellagione determinando danni alla biodiversità, bisogna inoltre essere consapevoli dei rischi, che il consumatore corre, dovuti all’evidente carenza d’igiene e sicurezza di alimenti erroneamente ritenuti genuini. 

Il Corpo forestale e di vigilanza ambientale ricorda il numero 1515 attraverso il quale è possibile segnalare, anche mantenendo l’anonimato, attività di commercializzazione e di somministrazione di prodotti frutto di bracconaggio.