Invasione di devoti e turisti a Cagliari per la 360esima edizione della festa di Sant'Efisio, la manifestazione del Primo maggio in onore del martire guerriero ucciso ai tempi delle persecuzioni sotto Diocleziano. Migliaia di persone, come sempre.

Non solo dalla Sardegna. In giro tra traccas - i carri addobbati a festa trainati dai buoi - e sfilate a piedi e cavallo anche tanti turisti stranieri, pure dal Giappone. Anche perché ormai Sant'Efisio è riconosciuta come una delle più importanti feste etniche e religiose del Mediterraneo.

Un rituale preciso, che i fedelissimi apprezzano e conoscono a memoria. Dalla consegna al Comune del toson d'oro all'alter nos, il rappresentante del Municipio, alla messa nel cuore di Stampace sino alla sfilata nelle vie del centro piena di colori e suoni di launeddas.

Una manifestazione sempre più inclusiva con la partecipazione di 278 comuni su 377, in rappresentanza delle 31 regioni storiche della Sardegna. Tra le strade del centro 286 gruppi folkloristici provenienti da tutta l'Isola con 2.650 figuranti che indossano i costumi tipici dei vari paesi, 18 "traccas", 35 cavalieri e quattro plotoni di miliziani.

Una festa iniziata la mattina all'alba con un piccolo incidente: uno dei veterani è stato disarcionato dal suo cavallo durante le prime fasi della manifestazione in piazzetta Sant'Efisio. Una brutta caduta, ma senza gravi conseguenze: il cavaliere è stato subito soccorso e trasportato in ospedale per gli accertamenti.

Una città e un'isola che aspettano il momento clou: il passaggio del santo sul cocchio in via Roma. Con un tripudio di lancio di fiori - la strada è cosparsa di petali di rose colorate - e il suono, profondo, forte e emozionante, delle sirene delle navi in porto: quest'anno al molo Ichnusa c'è anche l'Amerigo Vespucci.

Poi da Cagliari il viaggio verso Nora, il luogo del martirio. Sant'Efisio tornerà nella sua chiesetta di Stampace il 4 maggio prossimo.