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Sono scesi a migliaia in piazza a Nuoro per partecipare alle due manifestazioni contro lo smantellamento della sanità pubblica e il diritto alle cure. Una fila lunga un paio di chilometri in marcia da piazza Sardegna fino a piazza Vittorio Emanuele ha dato vita alla più grande manifestazione che Nuoro ricordi negli ultimi 20 anni.
La folla invoca a quel diritto alla salute negato nel Nuorese e in tutto il centro Sardegna. In prima fila i sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil, gli amministratori locali, i consiglieri regionali, scuole, associazioni dei malati, che hanno risposto all'appello dell'associazione delle pazienti oncologiche "Vivere a Colori", da 25 giorni in presidio in una roulotte in piazza Vittorio Emanuele.
"Ringrazio tutti per il caldo abbraccio che stiamo ricevendo in questi giorni da tutta la Sardegna, ma i nostri governanti non ci danno speranze sulla ripresa dei reparti al collasso dell'ospedale San Francesco e della medicina territoriale - afferma Marilena Pintore, di Vivere a Colori -. Qui se non ricorriamo al privato non possiamo più essere essere curati, in alternativa dobbiamo percorrere centinaia di chilometri. Ma noi non ci fermeremo finché tutti i medici che mancano e sono centinaia, non saranno di nuovo al proprio posto".
"Siamo qui per rivendicare i diritti alla sanità di tutta la Sardegna - reclamano i segretari regionali di Cgil Cisl e Uil Samuele Peddio, Gavino Carta e Francesca Ticca -. Chiediamo un incontro con la Regione, le parti sociali, le comunità sarde per una riforma sanitaria di sistema, condivisa. La riforma era una bandiera della giunta Solinas ma in tre anni la sanità sarda è stata smantellata".
"Basta girarsi dall'altra parte e addossare le colpe alle precedenti amministrazioni da parte della Regione, le nostre proposte di legge per ripensare la sanità giacciono in Consiglio inascoltate - hanno detto i consiglieri Desirè Manca (M5S) e Daniele Cocco (Leu) - Noi non permetteremo la morte del diritto alla salute dei sardi".
Dall'altra parte della città, con partenza da Pratosardo, è stato il turno dei comitati popolari, in marcia fino al San Francesco. "Non abbiamo voluto colori politici nella nostra manifestazione - sottolinea Pina Cui del comitato Sos Barbagia Mandrolisai -. Sono mesi che manifestiamo e rivendichiamo i nostri diritti che nella nostra zona sono inesistenti. Prima dopo due ore di strade accidentate trovavamo l'ospedale di Nuoro a curarci, ora ci dirottano verso altri ospedali perché questo è al collasso. Non ci fermeremo qui - promette - fino a che le riposte non arriveranno".