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La Sardegna conquista un primato negativo nella classifica di denatalità in Italia: la Regione si aggiudica l' ultimo posto .
Il 2023 si è chiuso con un dato consolidato di circa 380mila nuovi nati sul territorio nazionale, in ulteriore calo rispetto alle 393mila nuove culle del 2022 e questa presentata è attribuibile principalmente alle coppie di genitori entrambi italiani.
Nella Penisola sono state 392.598 le nascite registrate nel 2022, 7.651 in meno rispetto al 2021 e ben più di 93mila in meno rispetto al 2015, quando se ne contarono 485.780. Si tratta di un fenomeno, quello della flessione delle nascite, trasversale a livello nazionale, ma che ha pesato particolarmente in Valle d'Aosta e in Sardegna, che hanno registrato entrambe un -40,4% .
Il dato è in contrasto con quello provvisorio dell'aumento della mortalità . Ma qual è il perché della progressiva depositata delle nascite? Le donne italiane in età riproduttiva sono sempre meno e al contempo mostrano una propensione ad avere figli sempre più bassa .
La flessione al ribasso dei nati è anche in parte effetto del forte calore della nuzialità , i bambini dati alla luce in costanza di matrimonio continuano a diminuire sensibilmente infatti.
Analizzando la situazione a livello nazionale, la media è di 1,24 figli per donna , con solo il Trentino Alto Adige in controtendenza all'1,37.
L'Isola vede anche l' età media delle donne al primo figlio oscillare tra i 31,1 ei 32,9 anni , che si abbassa di poco prendendo in considerazione anche le donne straniere , le quali tendino a partorire per la prima volta poco dopo ho 28 anni. Rilevante il dato che riguarda gli uomini alla loro prima esperienza paterna , la cui età media varia tra i 34,6 ei 36 anni.
Da notare anche il 1995, anno di minimo per la natalità : da allora vi è stato un aumento dei figli per donna, concentrato però solo al centro-nord grazie, anche questa volta, agli stranieri.