Nella giornata di ieri, le ex caserme Mura di Macomer sono state il teatro dell’inaugurazione della diciassettesima mostra regionale del libro, che si chiuderà domenica 20 aprile.

Alla cerimonia hanno presenziato anche tantissimi giovani delle scuole, che hanno preso parte alle prime iniziative in programma e invaso la grande tensostruttura che quest’anno ospita gli editori sardi e la libreria Emmepì.

“Siamo felici di ospitare questo evento che si dibatte ancora intorno alle modalità di realizzazione anche se alla fine riusciamo sempre a trovare un’intesa” – ha spiegato il sindaco di Macomer Antonio Onorato Succu. “Nella diversità di vedute c’è infatti un grande lavoro di squadra, grazie al ruolo importante svolto dall’assessorato regionale, alla collaborazione dell’Associazione Editori Sardi e grazie al gruppo di lavoro locale costituito dal centro Servizi Unla e dalla Cooperativa Erbavoglio Libreria Emmepì. Ringraziamo la Regione per avere quest’anno destinato alla manifestazione risorse maggiori ma ora perché la Mostra cresca ulteriormente c’è bisogno che la data sia istituzionalizzata, consentendoci di poter lavorare per tempo”.

Propsta avanzata anche dall’Assessora alla Cultura del comune di Macomer, Tiziana Atzori, che ha ribadito la necessità di «evitare dopo tanti anni inutili attriti. Macomer crede nella Mostra e crede nella cultura, come dimostrano le tante iniziative che vengono organizzate ogni anno. Questa manifestazione è centrale ma deve trovare un momento fisso nel calendario, in maniera da coinvolgere in maniera più ampia tutto il territorio regionale, declinando meglio l’organizzazione e migliorando l’offerta».

«Abbiamo ricevuto la richiesta energica di partecipare a un evento che è l’unica grande manifestazione di promozione dell’editoria sarda – queste le parole di Simonetta Castia (Presidente Aes) –, resa possibile grazie alla legge 22 del 98, che è al sostegno dichiarato delle aziende che operano nell’isola”, rimarcando come il “Libro sardo in questo caso significa specificamente libro edito in Sardegna».

«L’AES – ha aggiunto Castia –, partecipa con spirito costruttivo per qualificare il programma e renderlo rispondente alle caratteristiche di una manifestazione adeguata alle aspettative, sapendo di avere la grande responsabilità di non abbandonare a se stessa una rassegna nata con la finalità dichiarata di promuovere l’editoria sarda, soprattutto attraverso il coinvolgimento delle scuole. L’AES ha sempre promosso e praticato in prima persona l’appello alla condivisione d’intenti e alla necessità di un coordinamento tra tutti i soggetti, con il fine di programmare il calendario insieme con largo anticipo. Tema e data andrebbero scelti in condivisione se il libro sardo è l’anima della Mostra. Questa iniziativa deve favorire la crescita culturale della Sardegna evitando di cadere nel provincialismo per cui sia bella solo quando arrivano autori famosi. ‘In Sardegna esistono i suoi libri – ha concluso la presidente parafrasando il grande scrittore Toti Mannuzzu – l’isola ha bisogno dei libri sardi come il pane. Quasi come il pane ne ha una necessità estrema».

Il Direttore del Centro servizi Unla Giancarlo Zoccheddu ha ricordato il lungo cammino che ha portato alla nascita e al consolidamento della Mostra, «che prese il testimone alla fine degli anni 90 dalla Mostra interprovinciale del Libro. Nel 2000 si arrivò alla attuale denominazione di Mostra regionale del Libro in Sardegna, che già nella sua prima edizione ebbe come ospite un autore non sardo (era uno scrittore iracheno) e aveva, ieri come oggi, come tema il Mediterraneo. Di quegli anni bisogna recuperare lo spirito di collaborazione, coinvolgendo maggiormente e per tempo le scuole e le amministrazioni del territorio. Quest’anno il confronto è stato produttivo ma bisogna estenderlo ulteriormente».

Una dedica ai giovani è andata da Luciana Ada (Cooperativa Erbavoglio Libreria Emmepì) mentre l’Assessore regionale alla Pubblica istruzione, Giuseppe Dessena, ha sottolineato come «La Mostra di Macomer è un evento molto atteso che può essere insieme ad altri un volano di sviluppo per questo territorio. La cultura fa crescere infatti gli individui ma anche le comunità. La Regione crede in questa iniziativa alla quale quest’anno ha assegnato più risorse, e questo è stato un elemento di attenzione nei confronti di questo territorio che non può essere sottovalutato». 

Inoltre, L’assessore ha voluto porre l’accento sul fatto che «Già dallo scorso anno avevo indicato il mese di aprile come quello ideale per una migliore riuscita della Mostra. Lavoreremo dunque a consolidare questa indicazione, in un’ottica di condivisione ma con la volontà della Regione e dell’assessorato alla Pubblica Istruzione di impegnarsi sempre in prima persona».