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“Completiamo progressivamente il numero di hub vaccinali sul territorio regionale. Quello di Quartu è un hub strategico per tutta la popolazione che può servire e si innesta in un momento particolare nel quale la campagna vaccinale sta registrando numeri sempre più alti. Da due giorni siamo oltre il target delle vaccinazioni giornaliere. Contiamo di arrivare a metà mese a 12mila inoculazioni al giorno e a 17mila alla fine di aprile, se dovessero arrivare i vaccini necessari”. Lo ha dichiarato il Presidente della Regione, Christian Solinas, che oggi, a Quartu, ha inaugurato il nuovo hub per le vaccinazioni anti-Covid nel palazzetto dello Sport di via Beethoven. Nelle ultime tre giornate la Sardegna non è mai scesa sotto le 10mila somministrazioni: 10.752 dosi nella sola giornata di ieri, mentre il picco è stato registrato mercoledì con 11.696 dosi inoculate.
Nella struttura di Quartu, a pieno regime, opereranno circa cinquanta persone per turno, tra medici, infermieri, Oss, amministrativi e volontari. In questa prima fase il centro sarà operativo sette giorni su sette dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 18. Nei 1.400 metri quadri dell’hub: sei postazioni per l’accettazione, 12 punti per le anamnesi e 20 box per la somministrazione dei vaccini per una capacità stimata tra le 1.000 e 1.200 dosi giornaliere, che potranno essere incrementate fino a 1.800. In campo anche i medici e infermieri militari, grazie alla collaborazione fra Regione e forze armate.
Operativo da oggi anche il secondo hub di Nuoro, con la partecipazione dei medici di base. Martedì invece aprirà l’hub di Oristano. E proprio sull’attuazione dell’accordo con i medici di medicina generale il Presidente Solinas ha lanciato un appello ai medici di famiglia: “Affinché si iscrivano alla piattaforma regionale per poter somministrare i vaccini e darci così una grande mano. Loro possono consentirci di fare il salto di qualità. Sono 1.200 sul territorio regionale, se solo ciascuno di loro somministrasse dieci vaccini, avremmo 12mila vaccinati in più al giorno”.
Sul cambio di classificazione che porterà la Sardegna in ‘zona rossa’ da lunedì il Presidente ha dichiarato: “Paghiamo una diffusione virale che ha camminato sulle gambe delle persone. Non è un fatto che riguarda solo la Sardegna, ma il mondo intero. I dati dell’ultima settimana – precisa il Presidente, ricordando che il monitoraggio dell’Istituto superiore di Sanità fa rifermento a un andamento di due settimane fa – ci dicono che il contenimento è già in atto. Stiamo facendo tutto il possibile per contrastare con ogni mezzo l’avanzata del virus. Serve l’impegno di tutti: manteniamo le cautele e il rispetto delle norme anti-contagio. Il contrasto alla diffusione virale dipende da tutti noi, ciascuno deve fare la propria parte se vogliamo tornare alla normalità il più rapidamente possibile”.
Il Presidente ha inoltre aggiunto che “Non c’è alcuna correlazione fra l’aumento dei contagi e la campagna vaccinale in corso. L’età media dei nuovi contagi è molto più bassa rispetto a quella delle persone per cui, al momento, la campagna di vaccinazione è riservata. Quindi queste persone non sarebbero state comunque immunizzate”.
Il Presidente Solinas ha ricordato che è in corso un’interlocuzione col governo in merito alla richiesta avanzata con il Governatore della Regione Sicilia, Nello Musumeci: “Per far ripartire il comparto turistico abbiamo concordato che si possa fare una sperimentazione sulle due isole maggiori, affinché si possa arrivare rapidamente a una piena immunizzazione. Crediamo con forza a questa ipotesi al punto che abbiamo detto al governo che siamo pronti a coprire con risorse regionali la spesa per l’acquisto dei vaccini aggiuntivi”.
Il calendario di distribuzione dei vaccini prevede l’arrivo in Sardegna di 128mila dosi di Pfizer entro la fine di aprile (le ultime 41mila sono state consegnate il 6 aprile, mentre altre 43mila sono previste per la prossima settimana), a cui si aggiungono 27.200 dosi del vaccino AstraZeneca.