«Oggi grazie anche alle recenti scelte del Consiglio regionale sull'inquadramento contrattuale dei dipendenti verrà consentito a Forestas di svolgere appieno le proprie funzioni, quei compiti e quei ruoli che le sono stati affidati dalla legge istitutiva dell'agenzia». È quanto sottolineato questa mattina dal presidente del Consiglio regionale, Gianfranco Ganau durante il suo intervento all'inaugurazione dell'Anno forestale 2018 – 2019, celebrato con un convegno a Nuoro nella sede della Camera di Commercio dal titolo “Foreste e turismi”.

«La Sardegna ha uno degli indici di boschività più elevati di Italia e tra i primi in Europa con un milione e 250 mila ettari di foreste – ha ricordato Ganau – quasi la metà dell'intero patrimonio nazionale, un patrimonio unico ed inestimabile da tutelare e valorizzare».

Il massimo rappresentante dell'Assemblea sarda ha proseguito ricordando l'approvazione della legge 16 del 2017 “Norme in materia di turismo”, ponendo l'accento sulla costituzione della rete escursionistica regionale a cui sono dedicati i lavori del convegno a Nuoro.

«La rete escursionistica – ha sottolineato - ha censito mille chilometri di sentieri che vanno ad implementare quella di circa 4 mila chilometri, interconnessa con quella più ampia dei sentieri “Italia”, la diramazione sarda della rete nazionale corredata da una segnaletica conforme del C.A.I. e la cui gestione è affidata dalla legge proprio all'agenzia Forestas. La sua costituzione – ha aggiunto – ha come obiettivo quello di valorizzare il patrimonio sardo e il suo utilizzo avrà certamente importanti ricadute anche grazie al coinvolgimento diretto degli Enti locali. I mille chilometri di viabilità da rimettere in ordine sui quali interverrà Forestas - ha proseguito Ganau - costituiscono sicuramente lo strumento più adatto per connettere le zone interne con le zone costiere, i parchi e le foreste demaniali dell' isola con l'obiettivo di valorizzare il nostro patrimonio anche in chiave turistica, attraverso la realizzazione di percorsi per il trekking, mountain bike e a cavallo, il cosiddetto “turismo a movimento lento”, oggi particolarmente attrattivo e strategico. Questo - ha concluso Ganau - andrebbe a rafforzare la rete dei percorsi enogastronomici, i giardini storici, la rete dei borghi, i cammini minerari e gli itinerari religiosi, costituendo di fatto un unicum di grandissimo valore e potenziale attrattività, sia turistica che culturale».