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Stamane gli uomini del Stazioni Forestali di Escalaplano e San Nicolò Gerrei, in collaborazione con il Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale e Forestale, hanno applicato una misura cautelare degli arresti domiciliari a carico di P.F., 40enne di Escalaplano, per il delitto di incendio boschivo.
I fatti. Nell'estate 2019 una lunga serie di tentativi di incendi boschivi dolosi hanno interessato il territorio comunale di Escalaplano e Ballao; incendi in rapida espansione non andati a buon fine per cause indipendenti dalla volontà dall’autore o degli inneschi, in quanto il più delle volte spenti per la meritevole e tempestiva opera delle squadre dell’apparato di lotta, nonché da lodevoli persone di passaggio.
Dopo accurate indagini gli investigatori del Corpo forestale sono riusciti a raccogliere elementi che provano la responsabilità dell'autore dei numerosi tentativi di incendio: si il 40enne, incensurato e definito insospettabile, che ha più volte messo a repentaglio il patrimonio boschivo e la sicurezza del territorio di Escalaplano e Ballao.
L'indagine. Secondo le indagini, l'uomo, nella serata del 13 luglio, si era recato presso la Stazione Forestale di Escalaplano denunciando un episodio avvenuto nel pomeriggio. A suo dire, si era fermato lungo strada per chiedere soccorsi a causa di un principio di incendio e nel frattempo sarebbero sopraggiunti due uomini sconosciuti che lo avrebbero accusato di essere lui l'autore dell'innesco, lo avrebbero costretto a spegnere le fiamme e lo avrebbero persino percosso, lasciandolo lì dopo avergli portato via anche il telefonino.
L'episodio, apparso subito inverosimile agli inquirenti, ha portato i Forestali delle Stazioni di Escalaplano e di San Nicolò Gerrei nella giusta direzione, contestando inoltre all’uomo anche l'accusa del reato di calunnia nei confronti dei due testimoni che lo avevano sorpreso proprio mentre appiccava un ennesimo incendio.
Il cerchio si è chiuso intorno all’indagato grazie all’acquisizione di concordanti informazioni testimoniali e perquisizioni, nel corso del quale è stato rinvenuto il materiale funzionale al confezionamento delle esche a tempo.
Nel corso della perquisizione il P.F. ha ammesso le proprie responsabilità circa l’innesco di diversi incendi tra l’estate del 2018 e quella del 2019 mediante l’utilizzo di svariati ordigni incendiari, attribuendo le proprie condotte, come riferito dagli investigatori, all’assunzione di alcoolici e psicofarmaci. In particolare, ha accompagnato gli inquirenti in uno dei luoghi di accensione degli incendi, facendo rinvenire l’esca utilizzata parzialmente combusta.
I gravi indizi di colpevolezza a carico di F.P. sono stati ulteriormente confermati dalle prove acquisite mediante intercettazioni.
Le indagini sono state coordinate dal Pubblico Ministero della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cagliari Dott. Nicola Giua Marassi mentre l’ordinanza di custodia cautelare degli arresti domiciliari è firmata dal G.I.P. Maria Alessandra Tedde.
L’attività investigativa contro i delitti di incendio del Corpo Forestale, attivata sistematicamente nel 1994, costituisce, insieme allo spegnimento e alle altre attività preventive, uno dei cardini per il contrasto alla piaga endemica degli incendi in Sardegna.