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In soli tre giorni metà Sardegna è stata messa in ginocchio a causa degli incendi che oggi non hanno nomi e cognomi, ma sono il frutto della mano dell’uomo.
Una mano forse imprudente o forse mossa da menti coscienti e criminose. Certo è, però, che oggi numerosi allevatori guardano ciò che resta del proprio lavoro, costruito ogni giorno, nessuna festa esclusa, con tanto impegno e sacrificio: campi inceneriti in un paesaggio spettrale.
Tante le parole di solidarietà in questi giorni da parte di una Sardegna che si stringe al dramma vissuto da intere comunità. C’è anche, fortunatamente, chi propone azioni concrete.
“Adottiamo, ogni Comune, un'azienda agricola distrutta dell'incendio per aiutare a ricostruire il patrimonio perduto. La Regione se lo farà ha i suoi tempi. Io parlerò con il mondo agricolo locale per un impegno concreto, immediato”.
E’ questa la proposta del sindaco di Galtellì Giovanni Santo Parcu lanciata su Facebook: “La Sardegna ancora una volta sotto assedio per via dei piromani. Molte aziende distrutte, centinaia i capi di bestiame arsi vivi, una fetta importante del nostro patrimonio boschivo e non distrutto".
"Il mio pensiero va a coloro che hanno perso tutto, azienda e bestiame, il frutto di una vita di duro lavoro, che nel rientrare nelle proprie case verranno sopraffatti dalla disperazione. Ritengo opportuno – continua il primo cittadino - prendere contatti con le Comunità e quindi con le aziende attraversate dal fuoco per cercare di portare ristoro. Un mutuo soccorso per aiutare queste persone a ripartire ricostruendo le scorte nonché il capitale animale. Si può fare, noi lo abbiamo sperimentato con le varie alluvioni. E' giusto ragionare e muoverci in questo senso”.