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“Come ha sentito bene chi era presente, gli slogan urlati dai contestatori a Laconi erano contro gli F35 ed è evidente che tale decisione non dipende dalla Regione”.
Lo ha dichiarato il presidente Ugo Cappellacci, ritornando sull’episodio avvenuto ieri durante il sopralluogo presso le zone interessate dagli incendi.
“Li ha ricevuti il sottoscritto solo perché ero uno dei pochi riferimenti istituzionali presenti sul luogo, ma i reali destinatari sono coloro i quali hanno adottato tali scelte. Se non hanno raccolto loro questo segnale di dissenso, è solo perché probabilmente erano chiusi in qualche stanza ovattata del loro palazzo, confortati dall’aria condizionata.
Personalmente – ha osservato il presidente -, come ho cercato di spiegare anche a Laconi, condivido il punto di vista di chi ritiene che sia meglio spendere per i Canadair, piuttosto che per gli aerei da guerra e, considerato che da troppo tempo la Regione sollecita una maggiore disponibilità di mezzi antincendio, ho ribadito il concetto anche durante la visita svolta stamane dal ministro della Difesa a Cagliari. Per gli stessi motivi e per le stesse preoccupazioni – prosegue il presidente – ieri, oltre a esser stato a Laconi, sono rimasto a Nurallao, insieme al sindaco, in costante contatto con la forestale, fino a quando non è giunto il Canadair a spegnere uno dei tanti fuochi. Ho ritenuto giusto e doveroso – ha concluso Cappellacci - stare accanto ai cittadini, ai sindaci, agli uomini della forestale, dell’Azienda, nonché quelli della protezione civile regionale impegnati sul luogo e, a posteriori, voglio dire che rifarei la stessa scelta”.