È già un bilancio pesantissimo quello del vasto incendio divampato in provincia di Oristano e non ancora del tutto domato: case e aziende danneggiate, animali arsi vivi, baschi cancellati, circa 1.500 le persone sfollate e oltre 20 mila gli ettari di territorio andati in fumo.

La Giunta regionale ha dichiarato ieri lo stato di emergenza. Provvedimento assunto dall’Esecutivo nel corso della riunione convocata in serata, con carattere d’urgenza, dal Presidente della Regione, Christian Solinas. 

Ma ancora non è finita.Sono iniziate le operazioni di bonifica e spegnimento degli incendi che hanno colpito l’oristanese, alle squadre locali impegnate da questa notte, si sono aggiunte le Colonne mobili del Corpo forestale, dell’Agenzia Forestas e della Protezione civile provenienti da Cagliari, Nuoro e Sassari.

All’alba sono decollati gli elicotteri regionali che operano insieme a 4 Canadair. I mezzi aerei e il personale a terra sono coordinati dai DOS delle Stazioni forestali di Seneghe e Bosa.

Canadair francesi e greci. Dopo i due canadair inviati dalla Francia con un equipaggio di 10 piloti e 15 tecnici, arriveranno nella giornata di oggi altri 2 Canadair provenienti dalla Grecia.

"Siamo di fronte a condizioni mai verificate nella storia dell'autonomia sarda, per ampiezza del territorio colpito e per i cambi di vento. Abbiamo da subito operato per potenziare i velivoli a disposizione dell'antincendio, da tre a otto, e attivato il meccanismo europeo di solidarietà", ha detto il presidente Solinas.

"Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, segue costantemente l'evolversi dei devastanti incendi in Sardegna. Il presidente esprime la propria piena solidarietà a tutta la popolazione colpita e il sostegno a quanti senza sosta si stanno prodigando negli interventi di soccorso", ha reso noto Palazzo Chigi.