Le organizzazioni sindacali dei Vigili del Fuoco Cgil, Cisl, Uil, Conapo e Confsal protestano contro la Regione Sardegna e hanno proclamato lo stato di agitazione.

''Anche quest'anno la Regione Sarda non si è smentita - spiegano i segretari Manca, Cardia, Morgera, Mellai e Sanna - Nonostante le direttive della Presidenza del Consiglio dei Ministri e del Capo della Protezione Civile, che invitano le Regioni a sottoscrivere convenzioni con il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco per il contrasto degli incendi boschivi, l'assessore regionale all'Ambiente ha ben pensato di tagliare i già esigui fondi che la Regione Sarda metteva a disposizione per sottoscrivere l'accordo di collaborazione con i vigili del fuoco. Negli anni passati, la somma che veniva versata dalla Regione Sarda nelle casse dello Stato per i Vigili del Fuoco, era appena di 600mila euro. Somma sicuramente insufficiente e versata, nonostante gli accordi sottoscritti, con gravi ritardi. Oggi, i fondi previsti, sono solo 430mila euro''.

A questo, aggiungono i sindacati dei vigili del fuoco ''che l'acquisto di alcuni mezzi fuori strada, previsti nell'accordo sottoscritto nel 2016 e da assegnare ai vigili del fuoco è stato disatteso, dobbiamo dire che, oltre al danno, i vigili del fuoco e i sardi devono subire anche la beffa. Quest'assurda e irresponsabile decisione comprometterà la partecipazione del personale del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco alla Campagna Antincendi 2017. Questo nonostante i proclami fatti dall'assessore regionale all'Ambiente Donatella Spano che, deve capire che i vigili del fuoco dipendono dal Ministero dell'Interno e non, per fortuna, dalla Regione Sarda e dal suo assessorato in particolare''.

''I cittadini devono sapere che le esigue risorse messe a disposizione dalla Regione Sarda, non consentiranno il potenziamento delle sedi istituzionali dei Vigili del Fuoco e l'apertura delle sedi stagionali'', proseguono. Per questo le organizzazioni sindacali hanno già proclamato lo stato di agitazione del personale. Questo significa che i vigili del fuoco, ''per quanto riguarda la lotta contro gli incendi boschivi, saranno in campo solamente durante l'orario ordinario di servizio. I vigili del fuoco hanno iniziato a spegnere gli incendi boschivi e sopperire alla latitanza della Regione Sarda fin dai primi giorni del mese di maggio. Dov'era l'apparato regionale tanto decantato dall'assessore?'', scrivono i sindacati.

Per martedì 11 luglio, i sindacati hanno convocato una conferenza stampa ad Oristano (alle 10 di fronte sede dei vigili del fuoco) per spiegare le ragioni della protesta contro la Regione Sardegna. ''Noi, come tutti i sardi, non abbiamo mai dimenticato le tante vittime innocenti degli incendi boschivi, compresi - proseguono i sindacalisti - coloro che, contro questa piaga, hanno lottato fino all'estremo sacrificio. Appare evidente che quanto sta accadendo in Sicilia non è uno stimolo per taluni personaggi''.

I vigili del fuoco chiedono alla Regione Sarda, ed in particolare all'assessore Spano, anziché parlare solo della flotta aerea, di spiegare ''quali sono gli schieramenti di uomini e mezzi della Regione in campo e l'orario di lavoro di questi operatori. Indichi, nello specifico, anche la tipologia dei mezzi e fornisca la mappatura delle reti idriche nelle quali i mezzi antincendio devono effettuare il rifornimento idrico".

"Ci smentisca - dicono Manca, Cardia, Morgera, Mellai e Sanna - sul fatto che dopo le ore venti sono solo i vigili del fuoco a essere presenti sul fronte degli incendi. Vigili del fuoco che, già dai primi focolai del mese di maggio, erano i soli a essere presenti sul campo come attori principali. Altro che collaboratori secondari della Regione''. I sindacati valuteranno, a tutela dei vigili del fuoco, anche la possibilità di adire le autorità competenti per eventuali omissioni che la Regione Sarda commetterà sui compiti attribuitigli dalla legge in merito alle responsabilità sull'estinzione degli incendi boschivi.