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L’assessore regionale della Difesa dell’ambiente è intervenuto oggi in consiglio regionale per riferire sugli incendi divampati nei giorni scorsi.
Lampis ha premesso innanzitutto che la fase operativa della emergenza è ancora operativa e che pertanto non è stato ancora possibile fare una stima esatta della situazione, visto che le informazioni sono ancora in fase di elaborazione
L' assessore, che ieri ha visitato il territorio percorso dalle fiamme, ha quindi manifestato la sua solidarietà alle popolazioni e al tessuto economico danneggiati dagli incendi, parlando di danni inestimabili al patrimonio boschivo dell’isola e di gravissima ferita inferta al tessuto sociale dell’intera comunità sarda.
Dopo aver ricordato i diversi bollettini di allerta diramati dall’intero sistema della protezione civile regionale a partire dallo scorso 22 luglio, ha precisato che già dai giorni 23 e 24 le fiamme hanno interessato numerosi comuni in tutto il territorio dell’isola, richiedendo uno sforzo straordinario di tutte le forze impegnate nella lotta agli incendi, vale a dire Corpo Forestale, Protezione Civile, Forestas, Compagnie barracellari e Vigili del Fuoco, tutte a disposizione della campagna antincendi, partita lo scorso 1 giugno.
"La risposta del sistema antincendi è stata tempestiva già dal primo focolaio registrato nell’agro di Bonarcado, al confine con Santu Lussurgiu, attraverso il decollo di un primo elicottero dopo pochissimi minuti dalla segnalazione. In rinforzo sono poi giunti ulteriori 4 elicotteri provenienti dalle diverse basi della Sardegna, e numerose squadre a terra". L’assessore Lampis ha poi ricostruito cronologicamente, in dettaglio, l’evolversi della situazione incendi nei diversi giorni, ricordando l’impiego di mezzi aerei di supporto provenienti dal resto d’Italia, dalla Francia e dalla Grecia, quelli messi a disposizione dall’Esercito, nonché i drammatici momenti delle evacuazioni delle popolazioni. Purtroppo però la situazione meteo climatica ha reso difficilissime le operazioni di spegnimento delle fiamme, alimentate da un fortissimo vento, che in pochi minuti è stato capace di percorrere interi chilometri.
Lampis ha poi sottolineato che, al di là del danno incalcolabile al patrimonio ambientale e al tessuto economico, la priorità è comunque stata sempre quella di salvare la vita delle persone e, in questa direzione, è stato grande e lodevole il lavoro dei sindaci, che hanno dato piena e corretta attuazione ai piani di protezione civile allo scopo di mettere in sicurezza la popolazione, anche in memoria dei tristi fatti di Curraggia, di 30 anni fa.
L’assessore ha poi ricordato che domenica il presidente Christian Solinas ha convocato d’urgenza una riunione straordinaria della giunta regionale, presenti in videoconferenza i sindaci interessati, per deliberare lo stato di emergenza regionale, attraverso il quale la regione può avvalersi di procedure tecnico amministrative celeri, così da dare risposte celeri ai territori, come avvenuto per Bitti. Su questo punto, l’esponente dell’Esecutivo Solinas ha rassicurato sulla volontà di mettere immediatamente in atto un processo partecipativo, coordinato, confermando la volontà di “scrivere insieme un percorso di ricrescita, rinascita e di speranza per le comunità e per la intera Sardegna”.
In conclusione, dopo aver ricordato gli impegni assunti dal presidente Solinas nei confronti delle comunità interessate dagli incendi e del loro intero tessuto produttivo, Lampis ha riferito che la flotta dei canadair, rinforzata come lo è stata in questi giorni, rimarrà a disposizione della Sardegna per la bonifica dei territori colpiti dalle fiamme.