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"Ci sono ancora fronti di fuoco aperti ma già questa mattina, dalle 10:30 sarò al Comune di Santu Lussurgiu e poi di seguito in altri territori per verificare con gli amministratori locali le priorità e le situazioni emergenziali che richiedono un intervento immediato". Lo fa sapere l'assessore regionale dell'Ambiente con delega alla Protezione Civile, Gianni Lampis.
"Vedremo insieme cosa c'è e ci sarà da fare ma già ieri – ricorda l’esponente della Giunta Solinas – la Regione ha decretato lo stato di emergenza propedeutico per alcune attività importanti come la velocizzazione degli iter burocratici e strumento per chiedere al Governo ulteriori passi a supporto dell'Isola, come la dichiarazione di stato di calamità".
La Sardegna, e in particolare l'Oristanese, brucia da almeno 60 ore. L’allerta è sempre massima perché la rotazione dei venti potrebbe portare l'ingresso del maestrale, facendo nuovamente cambiare direzione alle fiamme andando anche in direzione della statale 131 "Carlo Felice" che collega Cagliari a Sassari, tra Noragugume, Sindia e Macomer.
Uno dei Comuni limitrofi, quello di Sagama, fa sapere alla popolazione che "a causa dell'incendio l'impianto di sollevamento Luzzanas è fermo, pertanto i serbatoi di Flussio, Sagama, Tinnura e Suni sono disalimentati, il servizio idrico è garantito fino ad esaurimento scorte dai serbatoi, dopo si verificheranno disservizi alle utenze. La zona del sollevamento è attualmente irraggiungibile causa incendio, le verifiche sul sollevamento verranno effettuate stamattina".