“Non ho parole per descrivere lo stato mio e di mia moglie. Un incendio vastissimo è partito stanotte da un negozio di casalinghi e ha completamente distrutto lo stabile in cui si trovavano anche il nostro laboratorio di produzione, la nostra cara scuola di cucina, i nostri uffici. Le uniche parole che mi vengono in mente sono di scusa: ai clienti che non potremo servire, alle torte già pronte per la consegna che non arriveranno nelle loro case, agli allievi che non potranno subito tornare da noi. Ora non è facile pensare al futuro, siamo sotto choc. Ma siate certi che usciremo anche da questa terribile esperienza. Ve lo prometto. Ci rimetteremo in piedi. E lo faremo presto.. Grazie per i numerosi messaggi di solidarietà e affetto che ci dimostrano quanto ci volete bene”.

Così il noto pasticcere Gianluca Aresu (nella foto in alto, a sinistra del riquadro), che è tuttora sotto shock, ma ottimista e positivo per rialzarsi dopo questo duro colpo.

Accanto al capannone Stock House di viale Elmas, (preso di mira dagli incendiari, sabato notte), c’è il suo laboratorio artigianale di dolci e paste: tutto andato praticamente in fumo, con danni che sfiorano i 300mila euro. Sono centinaia i messaggi di solidarietà arrivati da più parti per il noto e stimato pasticcere e sua moglie, colpiti indirettamente con un danno enorme per l'azienda.

Nel frattempo, gli investigatori della Squadra Mobile della Questura di Cagliari indagano per cercare di risalire ai colpevoli dell’attentato incendiario: è infatti quasi certo la matrice dolosa, la sera stessa del drammatico incendio che ha totalmente devastato e distrutto i 1000 metri quadri di edificio di Stock House e di fatto avvolto tra le fiamme anche il laboratorio di paste e dolci di Aresu, i Vigili del Fuoco hanno recuperato un hard disk con all’interno i filmati delle telecamere di sicurezza della zona.

Frame video che saranno dunque sulla lente di ingrandimento dei poliziotti per appurare cosa sia davvero accaduto: inizialmente, pareva si fosse trattato di un corto circuito, ma non era escluso il gesto di ignoti a danno dei due commercianti marocchini, titolari dell’emporio di tessuti e biancheria ridotto in cenere. (foto di Sardegna Live)