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Rabbia contro la Regione per l'inceneritore di Tossilo. Da Cagliari a Sassari, passando per Oristano e Nuoro, a centinaia sono giunti davanti ai cancelli dell'impianto per dire no al suo ampliamento, che prevede una spesa di 40 milioni di euro. Un progetto che ha avuto il via libera ieri da parte della giunta regionale.
Privati cittadini, movimenti associazioni, movimenti politici e comitati, a cominciare da "Non bruciamoci il futuro" di Macomer, il più agguerrito contro l'inceneritore, con cartelli e striscioni tutti in prima fila per gridare la contrarietà al progetto. "Il presidente Pigliaru e la sua giunta hanno perpetrato un atto di arroganza politica in spregio ai cittadini del Marghine e di tutta la Sardegna che rivendicano il diritto alla salute e all'alternativa all'incenerimento" ha detto Franca Battelli, coordinatrice di "Non bruciamoci il futuro".
Sulla decisione della giunta ieri si è spaccato il consiglio regionale e crepe ci sono state anche tra i banchi della maggioranza. Una frattura rimarcata anche oggi dalla presenza a Tossilo dai consiglieri Daniela Forma (Pd), Emilio Usula (Rossomori), Gavino Sale (Irs) e dal deputato Michele Piras di Sel.
"La decisione di dare il via libera alla costruzione della nuova linea di incenerimento, presa alla vigilia della manifestazione di Tossilo - ha detto Piras - è un atto di prepotenza, che manifesta incapacità di ascolto. Oggi il governo regionale, che fin qui ho sostenuto, ha detto al mio territorio che la loro opinione non conta nulla, giudico questo un fatto gravissimo. Da oggi mi riterrò libero da ogni vincolo di sostegno a questa giunta".
"Avevo chiesto una sospensiva della decisione della giunta - ha spiegato Daniela Forma - perché negli ultimi anni c'è stato un cambiamento enorme nel settore della gestione dei rifiuti ed era necessario allargare il ragionamento politico oltre che tecnico. Sono molto perplessa su questa decisione". Assenti al sit-in invece i sindaci del territorio, presenti solo quelli di Olzai, Sarule e Oniferi.
Ma i comitati per il no all'inceneritore annunciano: "Continueremo la nostra battaglia, manifesteremo a breve anche a Cagliari. Ma soprattutto ci rivolgeremo all'Ue, al Tar e al Consiglio di Stato per impedire che le lobby dell'inceneritore possano passare sopra la nostra salute e i nostri diritti".