Via Baylle a Cagliari sta diventando una  sempre più una via lercia e scivolosa, causa il liquido dei rifiuti organici prodotto dai ristoratori della zona e che, nauseabondo, ammorba l’aria. Si tratta del cosiddetto “percolato” che scorre all’angolo tra via Baylle e Del Mercato Vecchio, invadendo è macchinoso, addirittura con dei rigagnoli, strada e marciapiede. In questa domenica assolata, il lezzo che si sprigiona dal granito che compone la pavimentazione stradale, si fa penetrante, insopportabile, perlopiù rende sudicia e insicura la strada.
Un passante accenna infatti ai conati di vomito, pur mantenendo la mano sulla bocca, protetta dalla mascherina. Una signora, solo per un attimo, non finisce con il fondoschiena per terra, grazie al marito che l’ha afferrata, proprio mentre stava cadendo. 

E allora di chi sarà la colpa di questo scempio? “Per ora ho provveduto a far portare via con la massima urgenza i rifiuti, e sarà necessario ripulire e sgrassare a fondo la strada, perché indecente dal punto di vista igienico-sanitario ed è anche rischioso passarci accanto”, afferma Marcello Polastri, consigliere comunale che non ha risparmiato di interrogazioni il Consiglio comunale.

“Se fosse caduto qualcuno su quello schifo, facendosi oltretutto male, allora è ragionevole pensare che magari, al responsabile di tutto ciò, passerebbe la voglia di infischiarsene”.

Polastri lotta da mesi contro l’incivilita di chi butta rifiuti ed anche contro chi non li ritira, di contro, nel giro di pochi giorni. “C’è una maleducazione e menefreghismo dilagante perché da un lato - prosegue il consigliere alla guida della Commissione politiche per la sicurezza - c’è chi non rispetta le regole, ed anche chi deve garantire la costante pulizia della città. Ora il mio obiettivo, oltre alla pulizia di questa porzione di strada, sarà capire presto se le ditte impegnate nel garantire l’igiene delle strade e chi le deve controllare, abbiano agito oppure no. Nel frattempo, giusto per non perdere tempo, è già partito un esposto anche sulla zona che spesso diventa come un pisciatoio, in via Portoscalas”.

Chissà se domani, in queste zone del capoluogo sardo, non ci sarà chi pulisca le strade con i pulivapor perché d’altronde, se qualcuno dovesse farsi male cadendo sui liquidi scivolosi dei rifiuti, a pagare saranno sempre i contribuenti garantendo con le tasse le polizze assicurative dei comuni, a tutela per certe situazioni di pericolo. Ed ecco perché per Polastri: “Così non funziona, ne si può far finta di non vedere, ma bisogna agire e individuare le responsabilità”.