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Ho imparato a chiedermi sempre nella vita il “perché” delle cose, e il perché è racchiuso in quel qualcosa che riusciamo a capire, vedere, imparare dopo ogni momento duro, proiettandoci inevitabilmente verso un livello superiore di consapevolezze ed esperienza.
È tutto troppo fresco e recente per una riflessione lucida, le ferite hanno bisogno di tempo per rimarginarsi e costruire una nuova pelle.
Ma stiamo conoscendo il valore infinito della solidarietà, dell’unione di un popolo nelle difficoltà, stiamo conoscendo il valore dell’amore per la nostra terra che attraversa paesi, confini e mare.
Da qui si riparte, dalla bellezza di questo grande abbraccio che forse, nella normalità della vita, non avremmo avuto modo di conoscere così a fondo.
Forse in futuro staremo più attenti a non buttare a terra un mozzicone di sigaretta, ad amare e difendere ogni singolo centimetro di un patrimonio di cui oggi più che mai comprendiamo il valore.
Forse staremo più attenti ad andare a fondo nelle situazioni, più accorti nel cercare di preferire sempre al bene personale quel bene primario della comunità e dell’insieme che ci rende tutti più ricchi.
Forse capiremo una volta per tutte che da cittadini è giusto pretendere il meglio delle competenze possibili anche da parte di chi compie le scelte, da monte a valle e in qualunque ente sia impegnato e coinvolto nella gestione del collettivo, capiremo che il frutto di quelle scelte ci presenterà il conto senza sconti, bello o brutto che sia.
Forse capiremo e pretenderemo a gran voce che un canadair non debba essere gestito da privati a costi enormi, ma messo nella disponibilità dei VVFF e delle forze preposte, capiremo che la prevenzione è sempre la regina di ogni investimento nel futuro.
Capiremo un giorno che la professionalità degli “eroi” che abbiamo conosciuto e riconosciuto in questi giorni va difesa, conservata, accresciuta e retribuita in maniera adeguata.
Capiremo che di fronte a chi si macchia di gesti sconsiderati come questo, danneggiando gravemente l’ambiente che ci ospita, non ci può essere silenzio né omertà, neppure se il responsabile è il migliore dei nostri amici.
Forse anziché cercare la trasgressione nel dire no ai vaccini dovremmo trasgredire quelle leggi che vietano di tagliare la legna o far pascolare una capretta tra gli alberi secolari, pulendo e rendendo di fatto più sicuri e frequentati i nostri boschi.
Sicuramente non impareremo mai abbastanza, ma abbiamo una grande opportunità: quella di ripartire davvero più forti e più consapevoli.
Tutti insieme.
Impareremo ad essere ancora più solidali e uniti, ad amare la vita come gli animali meravigliosi che hanno lottato per vivere ci hanno insegnato e rendendo onore anche quella delle creature innocenti che hanno consegnato alle fiamme il loro sacrificio estremo.
Capiremo che si rinasce dalla cenere, come il nostro albero millenario che non si arrende, che lotta per continuare a stare con noi
Nessuna esperienza, neppure la più brutta deve andare sprecata.
Deve essere la spinta per ripartire più forti e più carichi che mai perché l’entusiasmo, l’esperienza, il sorriso, la tenacia e l’amore sono il più grande e il più prezioso degli aiuti. ♥️