In Sardegna quello appena trascorso è stato un fine settimana di fuoco. In tre giorni, secondo una prima stima del Corpo forestale regionale, gli incendi che hanno richiesto un ampio dispiegamento di candair ed elicotteri nel Nuorese e nell'Alto Oristanese, hanno percorso circa 4mila ettari.

Circa 600 uomini dell'antincendio hanno operato fra Aidomaggiore, Borore, Dualchi, Noragugume e Sedilo, fra agenti del Corpo forestale (95), dipendenti dell'agenzia Forestas (220), volontari della Protezione civile (120 provenienti da sette associazioni), barracelli (120) e squadre dei vigili del fuoco, incluso il posto di comando avanzato (Pca) allestito nei giorni scorsi per gestire gli interventi vicini all'abitato per il soccorso alle persone.

Fra venerdì e ieri hanno volato ogni giorno fino a cinque canadair dei 15 della flotta nazionale e sei elicotteri della flotta antincendio regionale.

"L'apparato antincendio è schierato fin dal 15 maggio", ricorda l'assessore regionale dell'Ambiente, Donatella Spano, che ha seguito da vicino gli interventi degli ultimi giorni, l'ultimo dei quali ieri a Sedilo, cui si sono aggiunti quelli per domare altri roghi a Orani e Bitti, nel Nuorese e a Furtei e Assemini, nel Cagliaritano.

"Lo sforzo per domare il fuoco in questi giorni è stato massimo in una contingenza di condizioni meteo caratterizzate da alte temperature, cambiamenti repentini della direzione del vento, continuità di vegetazione, fumo intenso che produceva scarsa visibilità e inaccessibilità in certi contesti. A tali condizioni non era possibile fare di più e l'intervento delle forze antincendio ha lavorato per contenere i danni".

"Siamo accanto ai sindaci e alle popolazioni come in ogni emergenza", assicura l'assessore, "ma serve una consapevolezza che evidentemente ancora non si è consolidata: l'apparato antincendio da solo non basta e la prevenzione è fondamentale. Lavoreremo su questo con un impegno ancora maggiore".