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“Io credo nella legittima pluralità di opinioni, come ogni uomo dovrebbe fare, soprattutto se ha prestato un giuramento su cui fonda la propria professione. È per questo che, nei prossimi giorni, chiederò all’Ordine dei Medici la radiazione di questo individuo. Perché chi augura la morte, non può difendere la vita”.
Lo dice apertamente il consigliere regionale della Lega, Andrea Piras, dopo gli attacchi sul web (con tanto di insulti shock), del medico-vegano Pasquale Mario Bacco, medico pugliese, autore di ben due post su Facebook incitanti all’odio sulla morte del cacciatore 43enne, Andrea Altea.
La lettera all’Ordine dei Medici
“Formalizzerò una immediata richiesta di radiazione dall’Ordine dei Medici territorialmente competente per questo signore – afferma Andrea Piras – perché è inammissibile ciò che ha scritto. Io ho sempre rispettato i sostenitori dei principi vegani, e, nell’esercizio delle mie funzioni, mi impegno anche per regolare e disciplinare l’attività venatoria in Sardegna”.
“Consapevole dell’importanza e della solennità dell’atto che compio e dell’impegno che assumo, giuro…di perseguire la difesa della vita, di attenermi ai principi morali di umanità e solidarietà nonché a quelli civili di rispetto dell’autonomia della persona, di ispirare la soluzione di ogni divergenza di opinioni al reciproco rispetto”.
“Questo è uno stralcio del giuramento di Ippocrate, prestato dai medici prima di esercitare la professione – ribatte sempre il leghista, Piras - La professione di questo medico, che gode della morte di una persona perché ha un’opinione diversa dalla sua. In contrapposizione con la solenne dichiarazione prestata, non ispira minimamente al reciproco rispetto. Non si attiene ai principi civili di rispetto dell’autonomia della persona. Stando ai suoi post, non difende la vita, o, meglio, non difende quella degli esseri umani con l’hobby della caccia. Io credo nella legittima pluralità di opinioni, come ogni uomo dovrebbe fare, soprattutto se ha prestato un giuramento su cui fonda la propria professione. È per questo che, nei prossimi giorni, chiederò all’Ordine dei Medici la radiazione di questo individuo. Perché chi augura la morte, non può difendere la vita”.
I post offensivi di Bacco
"Bene. Dovrebbe succedere più spesso. Del resto ha avuto quello che lui aveva riservato ad un altro essere vivente. Ogni cacciatore che muore si illumina una stella in cielo. Speriamo in un cielo pieno di stelle".
Così recita il post “freezzerato” dal profilo Facebook di Pasquale Mario Bacco, che, stando alle numerose foto pubbliche pubblicate in altri contesti, non pare proprio un profilo fake.
Bacco pubblica dunque un post con il link del sito “La Repubblica” che riporta il triste fatto di cronaca avvenuto ieri, n Sardegna, ad Aggius, dove durante una battuta di caccia di Andrea Altea, 43 anni, assessore comunale, è morto.
L’indignazione del popolo del web è palese, tanto che pare che Facebook provveda ad eliminargli il post che incita all’odio: ma lui non esita nuovamente a sfogare il suo odio profondo contro chi spara agli animali.
Il secondo post di Bacco
LA CACCIA, IL MEDICO E I CO…… DA TASTIERA
“Facebook ha cancellato il mio post sulla caccia, anche in seguito alle segnalazioni dei signori cacciatori. Questi signori in privato mi hanno augurato la peggiore morte, a me, amici e vegani in genere. Questa gentaglia non è abituata a rispettare le opinioni altrui, perché i cacciatori sono abituati ad uccidere e trucidare altri esseri viventi senza nessuna difesa (tra mille sofferenze). Quindi questa gente, in campagna, mentre fuma, piscia, scorreggia e parla di fica, si DIVERTE ad uccidere altri esseri viventi. Ogni tanto si sparano tra di loro e si ammazzano, provando cosa significa essere sparati. E questo mi dovrebbe dispiacere? Beh no, non mi dispiace affatto. A me i cacciatori fanno schifo e non sarò mai dispiaciuto per la morte di uno che per “sport” uccide e causa atroci sofferenze ad altri esseri viventi. E se avete le palle mettete in pubblico quello che mi avete scritto in privato. Sperando in un mondo con sempre meno cacciatori, vi saluto”.
La vicenda giudiziaria
Sull’altro versante, il dolore per l’assessore Andrea Altea, 43enne, morto ad Aggius: gli insulti-shock di queste ore si contrappongono alle lacrime per l’uomo, conosciutissimo e stimato da tantissime persone. In attesa dell’autopsia disposta dalla Procura di tempio Pausania, sul registro degli indagati (come atto dovuto), ci sono i nomi dei compagni di caccia di Altea: saranno attentamente analizzati i fucili di ciascuno per capire da dove è partito il colpo che ha provocato il decesso del 43enne.