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La città di Sassari è pronta ad ospitare una nuova edizione della Cavalcata Sarda. La festa della bellezza torna a inondare le vie del centro coi colori di una storia millenaria capace di evolversi pur tenendo fede a sé stessa. Un paradigma identitario che è anche quello degli Istentales, protagonisti stasera, in piazza d’Italia, del grande evento di apertura della Cavalcata presentato da Giuliano Marongiu in diretta dalle ore 18 su Sardegna Live.
FOLK E POP. “Il Comune di Sassari quest’anno ha deciso di dare un taglio nuovo alla manifestazione inaugurale – osserva Gigi Sanna, frontman degli Istentales, intervistato da Sardegna Live –. Folklore, musica pop e cultura si incontrano in un festival che vedrà esibirsi i principali protagonisti del panorama musicale sardo. Aprire la Cavalcata Sarda in un palcoscenico come quello di piazza d’Italia è un orgoglio per noi artisti, era un invito che non si poteva rifiutare”.
Quello di Sassari è un precedente che, per Gigi Sanna, dovrebbe fare scuola: “Penso che dovrebbero prendere spunto gli organizzatori degli altri grandi eventi della Sardegna come Sant’Efisio e il Redentore per aprire a questa commistione tra folklore e musica pop sarda. Oggi peraltro saremo sul palco col Coro di Ittireddu, che ha collaborato con noi nel penultimo disco, Homines, con la canzone Ninna nanna, un grande successo che proprio stasera eseguiremo insieme”.
ZENTE NOSTRA. Alla vigilia dei trent’anni di attività gli Istentales presentano un nuovo album dal titolo Zente Nostra. Un lavoro che si inserisce nel tracciato di una storia musicale importante e ben definita. “Non è un disco di inediti ma un disco di editi rivisitati e rimodulati – spiega Gigi Sanna a Sardegna Live –. L’abbiamo chiamato Zente Nostra perché racchiude tredici tracce che sono i ritratti di personaggi e figure descritte da noi in questi decenni: da Amsicora a Juan Peron, passando per tziu Bobore, Jubanna, la Brigata Sassari e s’acabadora. Tutte storie che hanno segnato il percorso trentennale degli Istentales e che ci sembrava interessante riproporre”.
Nel corso di quasi tre decenni, la band nuorese è stata straordinariamente capace di adeguarsi ai tempi e alle forme della musica, conservando il proprio posto al centro della scena. “Abbiamo sempre cercato di stare al passo con i tempi, ma senza snaturarci – spiega Sanna –. Il nuovo lavoro, ad esempio, non è inciso su un cd ma è in commercio in pennina usb. Un supporto nuovo, ormai più funzionale alle esigenze di chi ascolta la nostra musica. La pennina, oltre ai brani, contiene anche un docufilm realizzato qualche anno fa con Peppino Canneddu e dedicato alla questione dell’emigrazione con interviste ai testimoni del flusso migratorio dei sardi in continente e all’estero, specialmente in Argentina".
La custodia della pennina è una bertuledda fatta a mano. Un aspetto dal valore fortemente evocativo. Come ricorda Gigi Sanna: "La bertula era la valigia di cartone dei sardi che emigravano che lì custodivano il poco che portavano con sé per il viaggio. Ma ancora prima i pastori sardi che partivano dalla Barbagia al Campidano per la transumanza mettevano in spalla la bertula”.
PIERANGELO BERTOLI. Qual è il ricordo più significativo di una vicenda artistica lunga e ricca di collaborazioni e incontri come quella degli Istentales? “Sono tante le esperienze che sarebbe bello ripercorrere – ammette Gigi Sanna –. Ma la collaborazione con Pierangelo Bertoli è quella più memorabile. È stato il primo artista italiano a collaborare con noi, abbiamo fatto cinque anni di tournée insieme ed è stato il nostro maestro di vita”.
ISTENTALES DI IERI, DI OGGI E DI DOMANI. Gli Istentales di oggi sono una formazione solida e lungimirante che guarda con rispetto al suo pubblico storico aprendosi però anche a nuovi ascoltatori. “Noi siamo gli stessi di 25-30 anni fa – spiega Gigi Sanna –. Quel gruppo rimasto col cuore in Sardegna che ha sempre voglia di raccontare le storie dei sardi parlando in limba. A volte ci domandiamo cosa ne verrebbe fuori se valutassimo di avere qualche collaborazione legata ai nuovi generi musicali, il rap e la trap. È un discorso complesso e delicato perché non è facile trovare una sintesi fra questi generi e il nostro".
"Quel che è certo è che anche i nuovi musicisti, pur avendo a disposizione le tecnologie più avanzate, guardano sempre al passato del cantautorato. Per cui penso che dovunque ci porterà il futuro, se teniamo fede alla nostra storia cantautorale e al genere dell’etnopop nel quale ci siamo sempre mossi, non rimarremo delusi”.
La nuova stagione degli Istentales è già in pieno svolgimento. "Stiamo portando avanti una una bella tournée con i Modena City Ramblers, che hanno collaborato al disco Homines e con cui abbiamo diverse date già svolte o ancora in programma nell'Isola. Quest'estate, inoltre, saremo a Biella e a Parma e la cosa più interessante è che molte di queste date nella penisola non sono organizzate dai circoli dei sardi, ma da gente che ha sentito le nostre canzoni sulle varie piattaforme musicali online e ne è rimasta colpita".