A pochi giorni dal termine del VI Expo del Turismo Culturale in Sardegna, che ha registrato come previsto un grande successo, abbiamo sentito il sindaco e presidente della Fondazione Barumini Sistema Cultura, Emanuele Lilliu, per parlare di numeri e progetti futuri della formazione.

Sindaco, ci da qualche numero della Fondazione fino a oggi?

La Fondazione è nata nel 2006. È un soggetto di diritto privato senza scopo di lucro che ha piena autonomia statutaria e gestionale. Dai primi obiettivi di creazione di un’offerta integrata, di una migliore gestione dell’immenso patrimonio archeologico e culturale di Barumini e di una migliore fruizione ai visitatori di questi importanti siti, oggi il lavoro della Fondazione ha portato alla creazione di un vero e proprio modello di gestione dei Beni Culturali apprezzato in Italia e all’estero. A distanza di 13 anni dalla sua nascita la Fondazione è cresciuta nei numeri, con oltre 60 persone impegnate, per la maggior parte giovani e del territorio, più l’indotto, e continua il suo importante lavoro cercando sempre di rinnovarsi e innovare.

Possiamo affermare che la cultura paga? Perché?

Assolutamente sì e a dirlo sono anche i numeri. Se pensiamo che da gennaio a oggi nei siti di Su Nuraxi, Casa Zapata e nel centro Lilliu sono stati registrati già 140 mila ingressi e con un incremento di oltre il 10% rispetto allo scorso anno, si può capire quanto sia importante una buona gestione del proprio territorio e la valorizzazione delle sue bellezze storiche, archeologiche e culturali. Seguendo questo trend a fine anno si dovrebbero raggiungere i 100 mila visitatori solo al nuraghe, numeri record che si riflettono su tutti gli altri settori economici del nostro territorio. Perché a trarne giovamento sono anche il turismo con le strutture ricettive e della ristorazione, il nostro agroalimentare e artigianato con le eccellenze dei nostri produttori locali, fino alla creazione di una rete con gli altri Comuni vicini che hanno altrettanti luoghi ricchi di storia e tradizione da mostrare. Un sistema di rete che da Barumini coinvolge tutto il territorio con uno sguardo alle zone interne che necessitano di nuove vie di sviluppo contro lo spopolamento. 

Lo scorso fine settimana era attesissimo a Barumini l'Expo del turismo culturale in Sardegna da voi promosso. Come è andata?

Molto bene, e i tremila visitatori giunti da tutta la Sardegna, e non solo, lo certificano insieme ai 37 poli culturali sardi, ai 23 operatori isolani dell’enogastronomia e artigianato e 5 tour operator che hanno partecipato. Quest’anno l’Expo ha portato tante novità assumendo un carattere ancora più internazionale grazie alla presenza di ospiti importantissimi come Minorca, la Sicilia e Matera capitale italiana della cultura. Con la nuova edizione abbiamo voluto condividere con le realtà che vivono i nostri stessi problemi, come le altre isole del Mediterraneo, il modello di Barumini in un’idea di sviluppo condiviso di buone pratiche di gestione dei patrimoni archeologici e culturali. Anche quest’anno il visitatore ha potuto conoscere meglio i beni culturali e archeologici del nostro territorio, a partire dal sito di Su Nuraxi e Casa Zapata grazie anche alla mostra Nuhar 3D, per proseguire con le eccellenze artigianali ed enogastronomiche locali.

C’è qualche progetto a cui state lavorando?

Abbiamo appena concluso il nostro viaggio al V European Meeting of World Heritage Associations, dove Barumini e la Fondazione Barumini Sistema Cultura sono stati selezionati dall’Associazione Beni Italiani Patrimonio Mondiale per rappresentare l’Italia come “best practice” tra i migliori modelli di gestione del patrimonio culturale in Europa. Un appuntamento molto importante allivello internazionale che ha permesso di confrontarci con esperti del settore, che hanno ampiamente apprezzato i risultati ottenuti in questi anni da Barumini. Altra novità frutto del lavoro della Fondazione, dell'amministrazione comunale e della nostra comunità, ci sarà quella dell’attivazione a Barumini del primo Corso di restauratore. Fino a oggi per poter ottenere la laurea in questo settore bisognava andare a Firenze o a Roma. Ora grazie alla collaborazione con l’Accademia delle Belle Arti di Sassari, l’unica accademia in Sardegna che presto avrà valenza regionale aprendo diverse sedi nell’isola, sarà possibile raggiungere questo nuovo importante obiettivo affiancando Sassari in questo specifico corso. Gli studenti che si iscriveranno a Barumini potranno lavorare sul campo direttamente su un sito Unesco. Un'esperienza unica per la loro futura professione e per rendere più prestigioso il loro curriculum.