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“Il piano regionale di contrasto e prevenzione contro l’invasione delle cavallette che ha colpito la Sardegna centrale è pronto”. Lo comunica il capogruppo del Psd’Az in Consiglio regionale, Franco Mula. “Oltre al cronoprogramma degli interventi è stato stabilito anche l’importo delle risorse, che ammonta a 500mila euro all’anno per tre anni – dichiara il capogruppo sardista –. Ora è necessario che il presidente della Giunta adotti al più presto la delibera con cui dichiarare lo stato di calamità, in modo da poter accedere ai fondi ministeriali appositamente stanziati sia per contrasto e prevenzione che per i ristori, per cui sono già state avviate le interlocuzioni".
"Per quanto riguarda i risarcimenti da destinare alle aziende irrimediabilmente danneggiate dall’invasione – aggiunge Mula – si invitano l’assessorato dell’Agricoltura e Laore a procedere tempestivamente con la nuova perimetrazione e la quantificazione dei danni e con la delibera per lo stanziamento delle somme necessarie”. Il piano è stato elaborato da Ignazio Floris, professore del Dipartimento di Scienze agrarie e veterinarie dell'Uniss, su mandato del tavolo fitosanitario dell’assessorato della Difesa dell’Ambiente, convocato dall’assessore Gianni Lampis all’indomani della riunione organizzata dai consiglieri regionali di maggioranza eletti nel territorio, Franco Mula e Elena Fancello del Psd’Az, Giuseppe Talanas di Forza Italia e Pierluigi Saiu della Lega.
“Ringrazio l’assessore Lampis per aver mantenuto gli impegni presi – sottolinea Mula – attraverso l’immediata convocazione del tavolo. Con questo piano si potrà prevenire una nuova ondata, che in base alla capacità riproduttiva delle cavallette sarebbe disastrosa e coinvolgerebbe un territorio ancora più ampio”. Le azioni di contrasto saranno eseguite secondo i criteri delle moderne strategie di lotta integrata, ricorrendo prioritariamente a interventi agronomici (lavorazioni del terreno) e di biocontrollo, o in casi particolari fortemente limitati, con mezzi fisici o chimici basati su principi autorizzati e adeguati alla tipologia di ambiente sul quale si interviene (pascolo, campi coltivati, aree urbane).
A queste azioni se ne affiancheranno altre, come lo studio degli antagonisti naturali. Gli interventi saranno coordinati e si avvarranno del supporto delle imprese agricole del territorio e delle strutture tecniche degli Enti, non escludendo il ricorso straordinario a ditte esterne. Nel piano sono considerati fondamentali il trasferimento delle conoscenze al personale tecnico degli Enti regionali (assessorati, Laore, Agris, Forestas, Corpo forestale, servizi tecnici comunali e provinciali) e la divulgazione presso amministrazioni locali, scuole, cittadini e operatori del settore agricolo.