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Il progetto curato dal dipartimento di Scienze mediche e sanità pubblica dell’ateneo di Cagliari, con Mauro Carta responsabile scientifico del percorso, che illustrerà le dinamiche che coinvolgeranno centinaia di over 65, e la partecipazione del Coni Sardegna. Al vaglio lo svolgimento di attività fisica e gli effetti su qualità della vita, parametri funzionali, ritmo biologico, rispposte immunitarie e argine al declino cognitivo. Ai lavori prendono parte il rettore Maria del Zompo e il presidente del Coni, Gianfranco Fara.
RICERCA, TRA NUMERI E FUTURO. Il 36 per cento della popolazione italiana avrà più di 65 anni nel 2050. L’invecchiamento è associato all’aumentare delle malattie croniche, così come all’aumento proporzionale degli anni di vita con la presenza di disabilità, con un elevato impatto sui costi sociali e sanitari. Per questo, l'Unione Europea ha indicato tra le sue priorità incrementare la ricerca sull'invecchiamento attivo. “L’attività fisica contrasta la disabilità legata alle malattie croniche, ha effetti positivi sulla qualità della vita e sui ritmi biologici, impedisce il declino delle funzioni motorie aiutando a prevenire le cadute, che possono essere associate a disabilità e morte precoce negli anziani” spiega il professor Carta. L’attività fisica migliora la risposta immunitaria durante la vecchiaia, e incide positivamente sui possibili disturbi metabolici, incluso il diabete; fornisce un valido supporto nel fronteggiare il declino cognitivo e della memoria, e agisce nelle prime fasi della depressione e sugli "atteggiamenti disfunzionali" legati alla non accettazione dei limiti imposti dall'età. Tuttavia, a oggi, la letteratura si basa su studi che hanno coinvolto piccoli campioni, raramente condotti con metodo randomizzato controllato, e i cui esiti appaiono spesso contraddittori rispetto ai tempi e ai modi ottimali con cui l’attività fisica debba essere praticata.
SFIDA COMPLESSA. “La ricerca sull’invecchiamento attivo rappresenta dunque una sfida che richiede uno sforzo multidisciplinare integrato, mentre i gruppi di ricerca di eccellenza sono sempre più spesso orientati alla super-specializzazione. Il progetto multidisciplinare che proponiamo è un'opportunità per affrontare le questioni sopra menzionate e per acquisire ulteriori conoscenze nell'area dell'invecchiamento attivo” aggiunge la specialista Gioia Mura. Lo studio clinico randomizzato controllato, in singolo cieco, “Anzianità attiva e salute” nasce dall’esperienza di un team di ricercatori dell’ateneo di Cagliari sugli effetti dell’attività fisica nelle persone over65, e dalle competenze professionali del Coni Sardegna. La sinergia tra Università e Coni, con l’accordo tra il professor Carta e il numero uno del Comitato olimpico, Gianfranco Fara, ha già prodotto il progetto “A Chent’Annos in Salude”, in cui abbiamo valutato gli effetti di un protocollo di attività fisica vigorosa versus uno di attività fisica lieve-moderata su parametri fisici, biomeccanici, metabolici, e psicologici. Ovvero, una “buona pratica” non solo nell’ambito della ricerca scientifica del nostro Ateneo, ma per la cooperazione tra il know how universitario, il mondo del lavoro, il Coni (istituzione deputata nel settore dell’attività fisica) e il territorio.
STAFF E PERCORSO. “Anzianità attiva e salute”, finanziato dall’Università di Cagliari tra i progetti di ricerca biennali 2017/19 con fondi della Fondazione di Sardegna, mira a verificare gli effetti di un protocollo di attività fisica lieve-moderata versus uno di attività culturali su parametri fisici, biochimici, metabolici, biomeccanici, psicologici, cognitivi, e sulla Qualità della Vita, in persone over65enni. Il gruppo di ricerca multidisciplinare del dipartimento di Scienze mediche e sanità pubblica è composto da Mauro Carta (responsabile scientifico), Gioia Mura, Claudia Sardu, Luigi Minerba, Gabriele Finco, Eleonora Cocco, Marco Monticone, Enrico Cacace, Franco Rongioletti, Laura Atzori, Alberto Cauli, Valeria Ruggiero, Sofia Cosentino, Fernanda Velluzzi, Andrea Loviselli, Ernesto d’Aloja, Paolo Contu. Fanno parte del team di ricerca Maria Petronilla Penna (dipartimento Pedagogia, psicologia e filosofia), Massimiliano Pau (dipartimento Ingegneria meccanica, chimica e dei materiali) e Gian Mario Migliaccio (Coni).