Un piano di verifiche su scala nazionale, svolta nel mese di settembre, che rappresenta un’intensificazione delle verifiche ordinariamente condotte dai N.A.S., dedicata alla ricerca di pratiche di vinificazione illecite o pericolose per la salute. Una vasta campagna di controllo, nel settore di produzione e commercializzazione dei vini, contestualmente al periodo stagionale di raccolta della materia prima ed avvio della fase produttiva dei prodotti vinosi. 

Le indagini sono finalizzate alla salvaguardia dei consumatori e degli imprenditori di filiera che operano con correttezza e lealtà commerciale. 

N.A.S. di Cagliari hanno ispezionato 59 aziende vitivinicole tra le province di Cagliari e Oristano; presso nove di esse, sono state riscontrate delle irregolarità come il mancato aggiornamento del manuale aziendale di autocontrollo HACCP, precarie condizioni igieniche e strutturali di alcuni ambienti, all’omessa registrazione delle temperature dei frigoriferi. Le aziende interessate sono state così condannate al pagamento delle sanzioni amministrative (per un totale di quattromila euro) e l’intimidazione al ripristino delle condizioni generali previste.

Nel resto del Paese e nel corso delle attività di controllo, i Carabinieri dei NAS hanno eseguito 960 ispezioni, individuando 239 situazioni di non conformità (pari al 24%, percentuale influenzata dalle modalità di selezione degli obiettivi, individuati tra quelli che presentavano maggiore interesse operativo). A seguito delle irregolarità riscontrate, sono segnalati all’Autorità Sanitaria ed Amministrativa 218 operatori della filiera del vino e contestate complessivamente 344 violazioni amministrative contestate, pari a 290 mila euro. 

Gli interventi, svolti anche con il frequente supporto tecnico dell’Ispettorato Centrale per la Qualità e Repressione delle Frodi (ICQRF), hanno consentito di individuare 17 aziende che svolgevano la propria attività in sedi produttive interessate da gravi carenze igienico strutturali ed autorizzative, per le quali è stata disposta la sospensione delle attività. Allo stesso tempo sono stati riscontrati prodotti vinosi privi di tracciabilità e non censiti nei registri di giacenza della cantina, operando il sequestro complessivo di oltre 300.000 litri di prodotto in fermentazione o già trasformato in vino. 

Complessivamente il valore commerciale delle strutture chiuse e dei prodotti sequestrati ammonta a circa 11 milioni di euro. Le irregolarità hanno riguardato anche la detenzione di sostanze vietate negli stabilimenti enologici, presso i quali sono state sequestrate tre tonnellate di zucchero, destinate al fraudolento impiego per aumentare la gradazione del vino, fenomeno tuttora presente in alcune aziende della filiera vitivinicola.