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Avrà come titolo "Istorias in poesia" la giornata dedicata al grande poeta improvvisatore Bernardo Zizi, definito dagli organizzatori un "monumento della poesia estemporanea". L'evento si terrà a Onifai, presso l'Anfiteatro comunale "Pasqualina Fois", il 10 giugno dalle ore 18.
Ospiti della serata lo stesso Zizi, che declamerà alcune poesie accompagnato dalle musiche di Paolo Zizi (il figlio), e i colleghi poeti Salvatore Ladu, Bruno Agus e Giuseppe Porcu, che saranno accompagnati dai ragazzi della locale formazione di canto a tenore.
Il sindaco di Onifai Luca Monne aprirà il convegno moderato da Martino Corimbi, esperto di lingua e canto in lingua sarda. Interverranno poi lo scrittore Andrea Deplano e Nino Ungredda del gruppo "Amici di Bernardo".
L'appuntamento sarà arricchito dagli interventi musicali dei cori polifonici "Santu Jorji" di Onifai e "Voches e Ammentos" di Galtellì, oltre che del tenore "Nunnale" di Orune.
In occasione della manifestazione verrà, inoltre, presentato il libro "Figli delle Muse", volume dedicato alla storia delle gare poetiche in Sardegna scritto da Daniela Zizi, docente di Lingua e Traduzione Spagnola dell'Università di Cagliari, nonchè figlia del poeta, e Miguel Lopez Coira, antropologo sociale dell'Università Complutense di Madrid.
Seguirà l'intervento di Antonello Zizi, ingegnere informatico che parlerà di intelligenza artificiale e poesia, anche lui figlio di Bernardo.
"Avvenimenti di questo tipo sono fondamentali poiché la poesia orale di improvvisazione rappresenta uno degli elementi più potenti dell’identità culturale sarda - dice a Sardegna Live Daniela Zizi -. Oggi, Bernardo Zizi, in qualità di decano dei poeti improvvisatori, è una leggenda vivente che custodisce nella sua mente la storia della gara poetica. Per me non è solo motivo di orgoglio, come figlia, ma rappresenta anche un importantissimo riferimento per i miei studi e ricerca sulla lingua e cultura della Sardegna".
La serata si concluderà con una gara poetica a tema con i poeti Salvatore Ladu, Giuseppe Porcu e Bruno Agus accompagnati dal tenore di Onifai.
FIGLI DELLE MUSE. Si tratta di un testo che si caratterizza soprattutto per il suo approccio globale, olistico e multidisciplinare, che accomuna la visione della storia, della linguistica e dell’antropologia sociale attraverso l’etnografia come strumento descrittivo per la comprensione della poesia orale di improvvisazione in generale e, più specificamente, della gara poetica in Sardegna.
Fin dalle prime pagine, gli autori rendono note le motivazioni principali del loro lavoro. La prima è quella di diffondere la conoscenza del fenomeno culturale della gara poetica sarda tra gli italoparlanti tra i quali, tranne che per pochi specialisti, questa è praticamente sconosciuta. La seconda è fornire una conoscenza approfondita degli aspetti formali e strutturali ˗ linguistici, letterari, musicali, performativi ˗ che confluiscono in un fenomeno socio-culturale analizzabile antropologicamente; e infine, una forte motivazione personale volta a dare dignità e a valorizzare la poesia orale di improvvisazione che, nonostante sia stata dichiarata Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità dall’Unesco nel 2003, è ancora associata alla marginalità, sia nel campo della Letteratura che in quello della Poesia, pur facendo parte di un fenomeno transculturale presente in una moltitudine di culture e Paesi.