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Sette gruppi stranieri, uno del Salento e otto sardi. Questo il menù della grande parata di ieri per l’edizione numero 34 dell’Ittiri Folk Festa promossa dall’Associazione Ittiri Cannedu.
La sfilata è aperta dai Tamburini e Trombettieri “Sa Sartiglia” di Oristano. Immediatamente dietro il Grupo Folklorico “Repùblica Saraki” di Luque (Paraguay) con le ragazze a danzare tenendo in equilibrio sulla testa una bottiglia o un vaso. Dal Sudamerica a Samugheo, col Gruppo Folk, e quindi alla Cina, con le giovanissime danzatrici del “Nantou” Folk Dance Group che utilizzano lanterne rosse e ombrellini verdi.
Dopo l’intermezzo col Gremio dei Massai di Sassari,spazio al gruppo arrivato dalla Bolivia: abiti luccicanti con argento, verde e blu, gli stivali degli uomini sono arricchiti di sonagli che contribuiscono al ritmo.
Subito dopo hanno sfilato “Sos Tintinnatos” di Siniscola. Un tuffo nella taranta e pizzica del Salento col gruppo “Aia Noa” e via verso l'Ossezia del Nord grazie all'Ensemble “Iriston” che propone l'eleganza dei costumi e delle danze russe.
Il Centro des Artes Montedearte – Manta ha offerto uno spaccato della cultura dell’Ecuador. Presenti anche due i gruppi di Fonni: quello “Brathallos” con l'abbigliamento tradizionale e quello dei “S'Urthu e Sos Buttudos”, con qualche orco vestito in pelli che scappava al “controllo” dei guardiani e si arrampicava su terrazzi e tetti.
L'Ensemble Toska di Stip ha offerto uno spaccato dei balli della Macedonia, quindi l'esplosione di colore e allegria offerto dal Messico grazie al Ballet Folklorico“Gustavo Vaquera Contreras” di Zacatecas.
A chiudere il corteo i costumi delle padrone di casa, con l'apprezzata sfilata delle giovanissime leve di Ittiri Cannedu, e dalla Banda Musicale Ittirese.
Al mattino è stata celebrata, nella Chiesa di San Francesco, la Messa dei Popoli mentre i gruppi di Messico e Paraguay hanno offerto il loro contributo musicale e canoro in appoggio al Coro di Ittiri.
La rassegna di sapori e suoni dal mondo si chiuderà domani alle 21.30 con “Mesumundu in Thiesi”, in collaborazione con “Su Cunsonu Santu Juanne de Thiesi”.