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Si terranno il prossimo fine settimana, due giornate dedicate agli appassionati di astronomia, archeologia e comunicazione scientifica, promosse dal Circolo culturale Aristeo e dalla Società Astronomica Turritana in collaborazione con l’Università di Sassari, l’Università La Sapienza di Roma e altre importanti realtà accademiche e istituzionali.
Si partirà venerdì 1 dicembre alle 9.30, presso l’Auditorium Museo ex convento del Carmelo, con la sesta edizione del convegno internazionale di archeoastronomia in Sardegna. “La Misura del tempo”. Il convegno sarà un’occasione per affrontare interessanti temi legati alle indagini condotte sull’enigmatica area megalitica di Pranu Muttedu a Goni e sulle aree templari nuragiche di S’Arcu ‘e is Forros e Sa Carcaredda a Villagrande Strisaili, di Sa Carcaredda a Fonni e di Oes a Giave. Si partirà alle 9.30 con i saluti istituzionali di Roberto Furesi (delegato rettorale dell’Università degli studi di Sassari).
L’apertura dei lavori è per le 10.00 con l’intervento di Michele Forteleoni della SAT (le “Nuove considerazioni sugli orientamenti astronomici del complesso archeologico di Pranu Muttedu”). A seguire quelli di Simonetta Castia di Aristeo (“Contributo all’analisi del complesso archeologico di Pranu Muttedu”), Marzia Monaco (“Il Tempio B di Largo Argentina, Roma. Analisi geometrica”) e Flavio Carnevale (“S’Arcu ‘e is Forros-Villagrande Strisaili (Og). Analisi geometrica degli orientamenti astronomici del villaggio nuragico”), gli ultimi due provenienti dall’Università “La Sapienza” di Roma.
Le relazioni di Lorenzo Mocci e Lavinia Foddai riguarderanno, rispettivamente, l’ “Ipotesi di utilizzo dei forni di fusione presso il complesso nuragico di S’Arcu ‘e is Forros” e l’ ”Insediamento nuragico di Paule s’Ittiri-Torralba. Considerazioni preliminari su una nuova area di culto”.
Nel pomeriggio, a partire dalle 15.00, interverranno Luca Doro sulle nuove scoperte nel sito di Sa Mandra Manna a Tula, e Demis Murgia sul Villaggio Tanca Manna di Nuoro, entrambi per conto dell’Università turritana. Marina De Franceschini (progetto Accademia), tratterà gli aspetti archeo-astronomici legati alla Villa di Adriano a Tivoli, al Pantheon e al Mausoleo di Castel Sant’Angelo.
Gian Nicola Cabizza di SAT parlerà, invece, de “L’orientamento astronomico e il tempo nella commedia Dantesca”. L’intervento di Mario Codebò (Centro ricerche Archeoastronomia Ligustica) verterà su “Bric Pinarella: un enigmatico osservatorio in pietra”. A chiudere il convegno è Giovanni Pastore dell’università di Napoli, con “La brocchetta astronomica di Ripacandida”.
Sabato 2,nell’Aula magna dell’Università centrale, sarà la volta di “Divulgare la scienza”, una tavola rotonda che mette in campo studiosi, istituzioni culturali e media per confrontarsi sulle implicazioni etiche e metodologiche di una corretta divulgazione e un’efficace comunicazione in campo scientifico.
Alle 10.00, Subito dopo i saluti di Furesi, saranno inizio i lavori con Dario Tiveron (dell’Associazione dei planetari italiani) con un intervento su “L’Uso della Tecnologia Fulldome ad alta immersività nella divulgazione scientifica Planit”. Matteo Serra (Fondazione Bruno Kessler) tratterà “Quando la fisica corre troppo”.
Maria Becchere (ScienzaSocietaScienza) presenterà “L’esperienza del Cagliari Festival scienza a 10 anni dalla nascita”, mentre Gian Nicola Cabizza e Andrea Fenu racconteranno l’esperienza della trasmissione 40° Parallelo di Videolina. L’archeologo Roberto Sirigu con “Chi parla a chi?” esporrà le implicazioni paradossali della comunicazione in archeologia.
Al dibattito, moderato dal giornalista Giacomo Serreli, prenderanno parte anche Stefania Bagella e Simonetta Castia (Aristeo) con “La comunicazione storica dell’identità cittadina”. Per la Soprintendenza Archeologica di Sassari e Nuoro, Francesco Di Gennaro e Rubens D’Oriano interverranno per la prima parte di “La Divulgazione della civiltà dei sardi tra miti e realtà”; mentre la seconda parte sarà trattata da Nadia Canu, Giuseppe Melosu ed Eliana Natini.