È stata Vanessa Roggeri e il suo libro “La Cercatrice di Corallo” ad inaugurare ufficialmente la “Bastida di Sorres” 2018 a Borutta. All’interno del parco antistante la Basilica, si è tenuta la presentazione dell’ultimo romanzo della scrittrice cagliaritana, ambientato proprio a Borutta.

La serata, promossa dall’Amministrazione comunale guidata dal Sindaco Silvano Arru in collaborazione  con il Club di Jane Austen Sardegna, è stata aperta proprio dai saluti del primo cittadino il quale ha voluto mettere l’accento sul fatto di essere venuto a conoscenza di quest’opera tramite una segnalazione del Presidente dell’Anci Sardegna, Emiliano Deiana.

Lo stesso Arru ha voluto sottolineare come anche Grazia Deledda abbia scritto un altro romanzo “La ragazza delle Rose”, ambientato proprio a San Pietro di Sorres. La presidente  del Club di Jane Austen Sardegna, Gabriella Podda, ha voluto portare il suo saluto ai presenti e ha voluto esprimere parole di apprezzamento nei confronti della Roggeri.

Grazie ad un intenso dialogo con Giuditta Sireus (Direttrice artistica del Club), la Roggeri ha voluto spiegare tutte le fasi che l’hanno portata a scrivere questo romanzo. «Borutta significa tanto per me – ha spiegato-. Per un anno intero, tanto c’è voluto per scrivere il mio romanzo, una parte di me, con la fantasia e con il cuore, a Borutta e ad Alghero, Per poter scrivere una storia devi entrare in quei luoghi e sentirli tuoi».

Una storia che inizia nel 1919 e si protrae fino al 1931. «A me interessava – ha sottolineato la Roggeri – capire lo spirito di un’epoca che è propria di questi luoghi , legati alla pietra. Un luogo come Borutta che si contrappone alla Riviera di Corallo. Due Sardegna vicinissime, ma così differenti. Molti vogliono conoscere la storia della grotta (Ulari NDA)».

L’idea di questo romanzo è nata nell’agosto del 2015, durante la presentazione del suo secondo romanzo “Fiori di Fulmine” ad Alghero. Quella della grotta e della lavorazione del guano è di circa due anni prima.

«Questa grotta, simbolo della terra, che può nascondere qualcosa che è misterioso proprio perché va a penetrarsi nelle viscere della terra. Quando mi sono imbattuta – ha proseguito Roggeri – per caso nella storia della grotta Ulari, l’ho lasciata da parte in attesa della storia per raccontare la figura forte, quella di Dolores Siddi, la protagonista del romanzo assieme a Regina (la Cercatrice di Corallo, che è di queste zone. Una contrapposizione tra la terra e il mare».

La figura della Siddi è stata interpretata perfettamente dalla perfomer Veronica Usula. Il geologo Luigi Sanciu ha illustrato le caratteristiche della grotta Ulari. «12 milioni di anni fa in questo sito era presente un mare tropicale – ha dichiarato Sanciu. Un paesaggio molto particolare. L’altra cosa che segna il territorio è la presenza dei vulcani».

Una grotta priva di stalattiti e stalagmiti. «La natura ha voluto dare con la presenza dei pipistrelli e del loro guano un contributo molto importante». Al termine, la Roggeri è stata omaggiata con un dono floreale da parte del Vicesindaco di Borutta, Renzo Solinas. La prima giornata si è conclusa con  “Gran spettacolo di fuoco e falchi”, a cura di Faisca de Luz e Alessandro Vicini.