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Non sarà la sola, unica e decisiva ricetta che cambierà le sorti dei piccoli Comuni che lottano contro lo spopolamento, ma certamente il lavoro svolto per la sua tesi è da conoscere e divulgare. Lui, Stefano Sanna, è uno studente dell’Università di Sassari, fresco di laurea con tanto di lode. L’argomento affrontato è uno tra i più delicati, che ci mette di fronte a una realtà nei confronti della quale, forse, è più facile chiudere gli occhi, piuttosto che affrontarla. Perché la verità è che i dati parlano chiaro, ma negli anni i piccoli paesi a rischio spopolamento si sono indeboliti ulteriormente: mancano i servizi, il lavoro e sono difficili da raggiungere.
Come spiegato nello studio sullo spopolamento nell’Isola intitolato “Comuni in estinzione”, commissionato dalla Regione sarda e svolto da due studiosi dell’Università di Cagliari, i centri a rischio scomparsa della Sardegna hanno qualcosa in comune: si trovano in montagna, nelle colline dell’entroterra e attualmente hanno tutti pochissimi abitanti.
Stefano Sanna, con la sua tesi dal titolo “Innovare nella pubblica amministrazione: una piattaforma multimediale per comunicare l’offerta turistica”, affronta il caso di Monteleone Roccadoria.
- Come nasce la tua tesi?
"Nasce dalla consapevolezza che tra circa 10 anni, secondo i dati Istat ed un report della Regione Sardegna, Monteleone Rocca Doria non esisterà più: sarà destinato a scomparire per via di un’importante piaga che l’attanaglia dall’interno; un’emorragia demografica che prende il nome di spopolamento.
Come sappiamo, Monteleone R.D. è il più piccolo paese della provincia di Sassari che ad oggi conta 99 abitanti: una micro realtà che per alcuni versi può essere definita macro, ricca di potenzialità e opportunità quanto di problematiche e criticità.”
Qual è la tua ricetta contro lo spopolamento?
“Non so se ho trovato la ricetta giusta per combattere la problematica dello spopolamento ma, sono sicuro, che una piccola realtà come Monteleone Rocca Doria non può scomparire. Ha molto da offrire, a partire dal versante storico, archeologico e culturale e continuando con quello ambientale. Un patrimonio unico che l’Ente pubblico deve implementare e pubblicizzare soprattutto attraverso le nuove tecnologie e il digitale.
Proprio le tecnologie digitali possono rappresentare un importante motore di sviluppo per il paese, soprattutto quelle improntate alla creazione di prodotti tridimensionali attraverso l’utilizzo del drone applicato a tecniche fotogrammetriche.
La creazione dei prodotti 3D, applicata alle principali bellezze di MRD (ho riprodotto la Chiesa di Santo Stefano, la Chiesa di Sant’Antonio Abate e le Rovine del Castello dei Doria), potrebbe essere in grado di far immergere l’utente in nuova realtà: più innovativa, virtuale, tridimensionale e pressoché identica al reale.
Importare dal reale verso il digitale potrebbe condurre ad una modifica della catena della domanda e dell’offerta dando vita ad un nuovo tipo di turismo territoriale, o meglio un turismo digitale definibile 4.0.
Attraverso questa nuova realtà è possibile convertire un ipotetico utente in visitatore del paese, rimettendo in sesto la catena occupazionale, con una ricaduta economica a Monteleone.
Infatti, la problematica dello spopolamento a Monteleone R.D. è da imputare principalmente secondo gli abitati, alla mancanza di lavoro e servizi.
Diffondere la conoscenza della storia del paese, della sua archeologia, della sua culturale (come l’antica tradizione legata alla lavorazione del pane) e delle bellezze naturalistiche attraverso il supporto di internet potrebbe dar ossigeno alla rinascita di Monteleone.
Queste nuove tecnologie, e in particolare il 3D, possono rappresentare una chiave di sviluppo efficace per una Pubblica Amministrazione soprattutto per comunicare e far conoscere il proprio territorio, in un’ottica nuova e tridimensionale a portata di click, eliminando barriere spazio temporali.”
Per conoscere meglio l'idea di Stefano è possibile visitare il sito https://ssanna28.wixsite.com/monteleoneroccadoria
Nella foto: Stefano Sanna e il professor Luca Sanna (Università degli studi di Sassari al dipartimento di storia , scienze dell’uomo e della formazione).