Parte da Nuoro l’appello alle istituzioni affinché il Ministero della Pubblica Istruzione inserisca la storia della Civiltà nuragica nei programmi didattici delle scuole dell'obbligo.

I promotori dell’iniziativa di sensibilizzazione sono gli ideatori di “Nuragica” la mostra interattiva che, aggregando i siti nuragici d’eccellenza, promuove presso il grande pubblico questa pagina di storia millenaria.

“Il nostro pubblico è eterogeneo e oltre ai sardi comprende sia italiani che migliaia di stranieri da ogni parte del mondo. Unanimemente tutti ci chiedono come sia possibile che questa storia non sia presente nei libri di storia italiani ed europei”, queste le parole di Paolo Alberto Pinna e Maria Carmela Solinas. Un appello a cui si sono uniti anche altre grandi personalità della cultura e società sarda.

“L'iniziativa di oggi nasce dopo l’ennesima pubblicazione che, nel raccontare la storia italiana dalle origini, continua a omettere la Civiltà Nuragica della Sardegna”,  aggiungono citando la nuova collana sulla storia d’Italia, edita da Rai Libri, distribuita da Repubblica e curata da Alberto Angela. Un fatto che, a loro modo di vedere, ha destato nell’isola più di un malumore soprattutto dopo i bellissimi approfondimenti che il divulgatore aveva recentemente dedicato ad alcuni siti archeologici della Sardegna.

“Non bastano le ampie testimonianze del glorioso passato di questa civiltà e dei suoi 1000 lunghissimi anni di progressi realizzati nella protostoria del Mediterraneo occidentale?”, così Paolo Alberto Pinna

“È fuorviante – ha sottolineato Ivan Lucherini, presidente dell’ANA Sardegna – divulgare ed insegnare ai nostri ragazzi una storia dell'Italia iniziata solo con il periodo etrusco e magnogreco. Si devono invece divulgare le conoscenze relative a tutte quelle popolazioni presenti nella nostra penisola a partire dalla civiltà nuragica che ha colonizzato la Sardegna nel corso del secondo millennio avanti Cristo, edificando edifici monumentali come i nuraghi, le tombe dei giganti e i pozzi sacri, e lasciando testimonianze artistiche prestigiose come le statue di Monte Prama la prima produzione di statue di uomo realizzata nell’odierna Europa”.

Per Bachisio Bandinu: “Il lavoro di occultamento delle emergenze culturali di così immenso valore priva le persone di una ricchezza inestimabile di sentimenti e ragioni. I sardi chiedono che i mezzi di comunicazione, le istituzioni culturali e formative diano quel giusto rilievo che i giacimenti storico-artistici meritano”.

“I libri scolastici, pur avendo una buona impostazione, trascurano i fenomeni culturali regionali” è stato il commento dell’archeologa Maria Ausilia Fadda secondo la quale “Un inserto sulle specificità della cultura locale darebbe agli alunni un valido strumento di comparazione con le altre civiltà e contrasterebbe quel complesso di inferiorità che l’assenza della propria storia ha generato nel tempo in quest’isola”.

“L’Età Nuragica, perdurando dal 1700 al 700 a.C. costituisce la prima grande storia italiana, ben prima delle successive civiltà Etrusca e Romana” è stato il coro unanime.

Il Comitato spontaneo solleciterà il Ministero della Pubblica Istruzione, il Presidente della Regione Autonoma della Sardegna e la Direzione Scolastica Regionale, a riservare a questa pagina di storia un adeguato approfondimento nei programmi scolastici italiani.

A detta del Sindaco di Nuoro, Ancrea Soddu, “Esistono gli strumenti per farlo. Il Consiglio Regionale, grazie allo Statuto Autonomo della Sardegna, potrebbe adottare una legge in materia di istruzione e inserire a scuola lo studio della storia della Sardegna insieme a quello della lingua sarda".

"Ci auguriamo – hanno concluso i promotori – che il Presidente Solinas accolga la nostra istanza per dare la giusta collocazione alla Civiltà Nuragica”.