Una foto di Stefano Masala ai piedi della statua di Sant’Efisio sul cocchio che ha trasportato il simulacro per le vie di Cagliari nel giorno di 1° maggio, in occasione della 361^ edizione dei festeggiamenti in suo onore.

Un’immagine commovente in una giornata di festa, fede e spettacolo. E la fede, fin da subito, ha sostenuto la battaglia della famiglia Masala nell’estenuante ricerca del corpo del figlio Stefano, scomparso da Nule il 7 maggio del 2015.

L’auto a bordo della quale si era allontanato di casa fu data alle fiamme due giorni dopo nelle campagne di Pattada. Da allora, le battute organizzate per cercarlo nelle campagne del Goceano da forze dell’ordine e amici sono state innumerevoli, così come le richieste e gli appelli dei genitori e della famiglia a chi sapesse qualcosa. La madre Carmela, poi, un anno dopo la sua scomparsa è morta stroncata da un male incurabile lasciando soli papà Marco e la sorella gemella di Stefano, Alessandra.

La famiglia Masala continua a cercare i resti del giovane con una compostezza e una dignità che hanno profondamente colpito l’opinione pubblica. Lo scorso anno, un’immagine di Stefano venne posta ai piedi della Madonna del Miracolo venerata a Bitti.

La preghiera dei Masala, ancora, non è stata esaudita. Paolo Pinna (19 anni) e Alberto Cubeddu (21 anni),  ritenuti responsabili dell’omicidio di Stefano, nonostante la condanna a vent'anni del primo dei due, non hanno ancora confessato il delitto.