“La Giunta Pigliaru rifila un'altra fregatura agli allevatori e agricoltori e il bidone tirato questa volta è di gran lunga più grave dei ritardi sul primo insediamento e sulla beffa degli aiuti ai pastori”.

E’ la denuncia di Fratelli d'Italia, con il suo responsabile del settore, Francesco Saverio Mameli, agronomo, di Bitti, che parla chiaramente di “manchevolezza macroscopica”.

Lo stesso Mameli spiega: "Nel 2013 Agea ha provveduto ad aggiornare la banca dati grafica dei suoli con il progetto refresh, attraverso una copertura fotografica del territorio regionale. Tale aggiornamento, voluto dall’Ue, ha generato un forte incremento delle superfici considerate “non agricole” e come tali non soggette ad aiuto o comportanti riduzione degli aiuti già concessi per mancato mantenimento dell’impegno. Dal canto suo, Agea si è impegnata a verificare tutte le particelle che con il refresh hanno modificato il loro uso diventando superficie “non agricola” e di conseguenza risultanti in anomalia. Il refresh dal 2014. Per il futuro, su proposta dell’assessore Falchi, è stato superato il problema modificando il decreto ministeriale del 18 novembre 2014, dove le superfici cespugliate eleggibili a pagamento erano inizialmente del 30% per passare poi al 50%, attraverso il riconoscimento del pascolo tradizionale per gli allevamenti della nostra Isola". 

"Per ottenere questa percentuale occorre chiedere una deroga, richiesta che la Regione Sardegna a quanto pare si è scordata di inviare", attacca Francesco Saverio Mameli, responsabile settore agricoltura di Fratelli d'Italia.

"Il risultato è un ulteriore beffa visto che molte pratiche sono state bloccate poichè la superficie eleggibili a pagamento sono del 30% e in alcuni casi del 0%", continua l'analisi l'esponente di Fdi-An.

"Negli anni scorsi, grazie alla deroga e al riconoscimento della specificità della nostra terra, le pratiche potevano andare avanti anche con il riconoscimento del 70% della superficie pagabile mentre oggi, a causa di questa ennesima beffa, le tare, quelle terre che l'Unione Europea ritiene superfici non agricole e non utilizzabili, sono diventati dei macigni per i nostri produttori e i più colpiti saranno quelli delle montagne, del territori più periferici. Il bosco è una ricchezza ma se viene considerata una tara e diventa un ostacolo per ottenere i fondi di cui si ha diritto, è inutile piangere sullo spopolamento e la fuga dalle montagne e dai piccoli centri. Sarà inutile piangere sul latte versato". Questo il commento di Salvatore Deidda, portavoce regionale Fdi-An che aggiunge: "E' inutile fare finta di niente  quando nei vari uffici di assistenza agricola proprio in queste ore e in questi giorni gli utenti stanno scoprendo il regalo di Natale dell'Amministrazione Pigliaru. Possibile che nessuno senta il dovere di dimettersi?"