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“Giochi di guerra sulla costa cagliaritana, da Pula a Villasimius. Vietati per 15 giorni da ieri i bagni, surf, vela, pesca e navigazione. Le navi da guerra si fronteggeranno davanti ai luoghi incontaminati delle vacanze del Sud dell’isola. Sardegna ancora una volta interdetta, vietata e trattata come una colonia di Stato. Giochi di guerra decisi in gran segreto e silenzio dal ministro della Difesa senza, a quanto pare, informare il Comipa. Una decisione senza precedenti quello di utilizzare specchi acquei davanti a Pula, Cagliari – Quartu Terra Mala e Villasimius”.
E’ quanto ha denunciato il deputato di Unidos Mauro Pili che ha presentato un’interrogazione urgente alla Camera sul nuovo abuso di stato.
“L’ordinanza della capitaneria di porto è esplicita – ha continuato Pili- specchi acquei interdetti al fine di consentire lo svolgimento in sicurezza di una esercitazione. Aggiunge la capitaneria: è necessario interdire l’area al fine di tutelare la navigazione e la vita umana in mare. E non è un caso che le zone di guerra in mare avranno le denominazioni anonime dei teatri di combattimento. Zona Alfa a Pula, Zona Bravo a Terra Mala, zona Charlie a Villasimius. E’ sconosciuta la natura dell’esercitazione ma è altrettanto vero che sull’area cagliaritana stanno convergendo decine di navi da guerra che non svolgeranno di certo attività turistica o croceristica. E’ un vero e proprio affronto alla Sardegna e ai Sardi che si vedono ancora una volta nel totale silenzio della regione depredati della propria terra e del proprio mare per giochi di guerra che ancora una volta prendono di mira la nostra terra. Qualsiasi tipo di esercitazione deve essere interdetta e fermata immediatamente, considerato che tale interdizione è grave perché incide in aree mai sottoposte ad intese e accordi in tal senso. Un vero e proprio abuso di potere da parte dello Stato con il silenzio complice della regione. L’arroganza dello Stato emerge ancora una volta in tutta la sua gravità sino a privare a maggio inoltrato una porzione di Sardegna rilevantissima sia da un punto di vista turistico che produttivo vista l’attività di pesca”.
“L’esercitazione scattata il 5 maggio – ha spiegato Mauro Pili - si protrarrà secondo quanto è scritto nell’ordinanza della capitaneria sino al 20 maggio a mezzanotte. Atto mai pervenuto al Comipa, Comitato misto paritetico, che ha il compito di autorizzare le esercitazioni. Esercitazione mai sottoposta all’attenzione dell’organismo paritetico. Un fatto di una gravità inaudita – denuncia Mauro Pili - con una Regione che viene sistematicamente bypassata senza alcun pudore da parte di un ministro della Difesa e dai suoi generali che decidono quello che vogliono sulla testa della Sardegna e dei Sardi. Non era mai successo prima che si utilizzassero aree e porzioni di mare esterne alle già vaste delimitazioni dei poligoni militari. Il Comitato è stato letteralmente tagliato fuori da questa decisione che non risulta nell’elenco della programmazione semestrale dei giochi di guerra approvata a novembre scorso. Una vera e propria dichiarazione di guerra nei confronti di ormai inutili istituzioni regionali”. “Una regione autorevole chiederebbe l’immediata sospensione di questa vergognosa gestione delle esercitazioni. Lo dovrebbe fare per le vie politiche, se avesse credibilità e autorevolezza, ma anche sul piano giudiziario impugnando - sostiene il deputato di Unidos - la stessa ordinanza di divieto di fruizione di arenili e specchi acquei di rilevante importanza".
"Pensare che a maggio inoltrato si possano interdire anche specchi acquei fuori dai divieti dei poligoni è di una gravità assoluta - ha aggiunto il leader di Unidos -. Un atto che va rispedito al mittente sia sul piano istituzionale che giudiziario".
"Continuare a subire in silenzio questi abusi significa essere complici di questa vergognosa decisione. Un silenzio che trasforma sempre di più la Sardegna in un teatro di guerra a scapito dello sviluppo e della crescita. Un atto che calpesta la dignità del Popolo Sardo e della sua terra”, ha concluso Pili.