Due anni e mezzo dopo la sua scomparsa le indagini vanno avanti a pieno ritmo, ma il corpo di Stefano Masala, il 28enne scomparso da Nule nel maggio del 2015, non è mai stato ritrovato.

Ricerche a tappetto in tutte le campagne del Goceano con l'ausilio dei cani molecolari, persino il lago Lerno è stato scandagliato dai sommozzatori dei carabinieri. Niente.

Paolo Enrico Pinna, 18 anni di Nule, e Alberto Cubeddu, 21 anni di Ozieri, sono stati arrestati con l'accusa di avere ucciso Stefano perché diventato elemento scomodo in un piano di follia che  prevedeva, tra l'altro, un altro omicidio: quello dello studente di Orune Gianluca Monni.

In questi mesi di ricerche tante cose sono cambiate. Carmela, la mamma di Stefano Masala, si è ammalata di tumore ed è morta il 24 maggio scorso, un anno dopo la scomparsa del figlio. Ma la famiglia Masala, sorretta da forti valori e da una fede certa e coraggiosa, ha continuato a lottare e non si è ancora arresa a un destino così crudele.

La foto del giovane, in questi giorni, è stata messa fra le mani della Madonna del Miracolo di Bitti, veneratissima in tutto il centro Sardegna, all'inizio della Novena che accompagnerà i fedeli alla festa della Santa in programma il prossimo venerdì 30 settembre. Un gesto simbolico, una preghiera malinconica e forte che ha commosso i tanti che conoscevano e volevano bene a Stefano, ma anche chi gli si è affezionato in questi mesi.