Nella seduta del 10 maggio, la Giunta comunale di Giave, presieduta dalla Sindaca Maria Antonietta Uras, ha approvato lo stato di calamità naturale a seguito del maltempo che ha colpito il territorio comunale nella serata del 7 maggio.

Come riportato nella delibera «Tale riversamento ha causato in prima istanza l’allagamento delle campagne e la quantità di acqua è stata tale da interessare, oltre l’agro con conseguente inondazione dei campi e rovina di colture e di alcune aziende agricole, alcune abitazioni private, pubblici edifici  in genere e attività produttive insediate nel P.I.P. di Campu Giavesu, con conseguente allagamento di scantinati e del piano terra di edifici».

Inoltre, «Tale  situazione  ha  arrecato  danni  agli  edifici,  conseguente  disagio  per  i  residenti  nel  territorio  comunale,  e pregiudizio per l'ambiente, oltre ai danni arrecati alle attività produttive, commerciali e aziende agricole».

La Giunta giavese ha voluto sottolineare come «l’ondata di piena e detriti trasportati dalle abbondanti  piogge  hanno  bloccato  la  corsa  del  treno regionale,  sul  tratto  tra  Bonorva  e  Torralba,  nel  territorio  di Giave,  facendo  uscire  dai  binari  due  carrelli  di  una  carrozza  nella  parte  posteriore  del  convoglio,  provocando  il deragliamento del convoglio».

Per ovviare alle prime richieste d’intervento, il Comune ha deciso di utilizzare 25mila euro dal Bilancio comunale per la riapertura delle strade e la messa in sicurezza di alcune scarpate. Alcuni lavori dovrebbero già iniziare nella mattinata odierna. Una cifra che, a detta degli amministratori, non è comunque sufficiente. Per questo, ha dichiarato la Sindaca Uras «confidiamo in un aiuto da parte della Regione visto che per sistemare il territorio occorrono somme ben più sostanziose di quelle prese dal bilancio come anticipazione per arginare i danni».

«Il deragliamento del treno – prosegue Uras  – poteva causare un grande disastro. Rendiamoci conto che le nostra ferrovia è assolutamente inadeguata per i treni veloci. Occorre sistemare la linea preesistente, aumentando il numero delle corse per la nostra stazione così come per quella di Bonorva, in quanto i viaggiatori sono, spesso costretti a salire o scendere a Macomer. Tutto questo è dovuto al fatto che molti treni non si fermano né a Bonorva né a Giave, creando così un grande disagio a tutti ma soprattutto a lavoratori e studenti che viaggiano ogni santo giorno».

Dalla giornata di mercoledì 16 maggio saranno a disposizione dei cittadini residenti o aziende ricadenti in agro di Giave che hanno subito danni , le apposite schede da compilare corredate di foto segnaletiche  e dell’importo presunto dei danni subiti.