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Cala il sipario sulle otto Asl della Sardegna. Con l'istituzione dell'Azienda sanitaria unica regionale (Asur), con la creazione dell'Azienda per le emergenze e le urgenze e il salvataggio dell''Azienda ospedaliera “Brotzu” e delle aziende ospedaliero-universitarie di Cagliari e Sassari, prende forma il modello di sanità regionale fortemente voluto dall'attuale giunta regionale.
“La Asl unica è una operazione coraggiosa, basata sull'analisi dell'esistente e sull'idea che la sanità sarda non può andare avanti come ha fatto in questi anni”. Lo dice il Presidente Pigliaru illustrando i benefici del disegno di legge approvato oggi dalla Giunta.
Spazio dunque ad un unico soggetto che ponga fine alle diversità sussistenti fra le attuali aziende sanitarie dislocate sul territorio isolano. Addio dunque a undici bilanci e relativi centri di costo. Stop a procedure concorsuali differenziate e a processi gestionali diversi.
“Secondo uno studio recente sulle economie di scala, i costi calano quando si passa da una Asl di 200 mila utenti ad una di un milione. Si riducono di 1/3 i costi relativi agli acquisti di beni e servizi sanitari mentre si dimezzano quelli relativi ai servizi non sanitari”.
Il Direttore generale, nominato dalla Giunta fra un albo di idonei, è chiamato a condurre per 18 mesi l'Asur verso gli obiettivi prefissati. In merito alla rete sanitaria, si prevede la specializzazione ospedaliera, ossia la definizione di “hub” legati ad una particolare patologia come ad esempio quelle legate all'apparato cardiovascolare. Sul territorio, tuttavia, le prime strutture territoriali sono destinate a ridurre le distanze fra cittadino e sanità.
Nella fase di riorganizzazione è prevista l'istituzione di aree socio-sanitarie che, in attesa del prossimo riordino degli enti locali, coincidono con le attuali aziende sanitarie in soppressione. All'interno di ciascuna di esse, i distretti sociosanitari permangono per integrare l'assistenza sanitaria e sociale.
Sull'argomento, l'assessore della Sanità Luigi Arru, dice: “Il nostro obiettivo è garantire la presa in carico del paziente in maniera uniforme. E' inammissibile avere delle disomogeneità nel territorio”.
Sul capitolo personale, pur garantendo una razionalizzazione delle risorse umane, i due politici non prevedono rivoluzioni nei trasferimenti intra-aziendali. A tal fine, il medico nuorese dice: “Abbiamo potenzialità e validi professionisti, dobbiamo imparare a lavorare insieme in un modello aggregato e semplificato”.
In attesa che il Consiglio Regionale approvi, Pigliaru dice:” Di fronte ad opachi privilegi personali, saremo durissimi”.