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Una specifica ordinanza per cercare di fare ordine ed evitare che in spiaggia, nella bellissima Tuerradda, accada il finimondo, o quasi. A raccontare sui social quella che sembra proprio una vera e propria mancanza di rispetto per gli altri bagnanti, è Fabrizio Bruera, che chiede un immediato intervento delle istituzioni ed in particolare, del sindaco, Daniele Serra.
E sull’arenile, a scanso di un parapiglia generale, sono arrivati anche gli agenti della Polizia Municipale per cercare di sedare gli animi e fare da paciere tra i gruppi di bagnanti un tantino adirati: “Caro Sindaco del comune di Teulada. dottor Daniele Serra – scrive stizzito Bruera - questi sono due simpatici furbacchioni che stamattina hanno piazzato, in due, cinque ombrelloni in riva al mare a Tuerredda. Sempre questi due, quando due famiglie compresa la mia hanno messo gli asciugamani e un ombrellone davanti a loro sul bagnasciuga, si sono permessi di protestare per le distanze di sicurezza. Distanze che c'erano, ma loro volevano vista mare senza nessuno davanti. Per questo, dalle 7 di mattina (come da loro detto), si recano in spiaggia e si prendono il posto di circa 6/8 persone (con il Covid) 10/12 (senza Covid) piazzando 5 ombrelloni a caso tutti per loro due. Che a loro piace spostarsi da uno all'altro ballonzolando felici. Quando amici e famiglia si sono permessi di mettersi tra loro e l'orizzonte (alla visione del quale ritengono di avere diritto), l'uomo ha preso uno dei suoi ombrelloni e l'ha piantato in mezzo ai loro asciugamani infilzandolo a pochi cm dal piede della figlia della mia amica. Come minaccia – scrive Fabrizio Bruera - perché erano tutte donne. Perché i coniugi erano al lavoro. E gli uomini coraggiosi si vedono in questi casi".
I vigili urbani
"Ora, caro sindaco di Teulada - prosegue Bruera - è arrivata la Polizia locale la quale, dopo aver fatto appello al buon senso dei due furbacchioni, non ha potuto far altro che "ammettere" che non esiste una legge che vieta a due persone di piazzare 5 ombrelloni occupando tutto il relativo spazio. Ergo, io sono quindi autorizzato ad andare domani mattina e piazzare alle 6 di mattina 25 ombrelloni in fila per la mia famiglia di 4 persone perché non c'è nessuna legge che me lo impedisce ma solo il buon senso delle persone. E visto che la sua Polizia Locale non ha armi per imporre il buon senso alla gente, io potrò comodamente occupare 80 metri di spiaggia solo per me. L'importante è arrivare la mattina presto e mettere gli ombrelloni dove voglio.
O magari i due domani decidno di andare con altri due amici e di ombrelloni ne piazzano 15. Caro Sindaco, se una legge non c'è veramente, emetta immediatamente un'ordinanza che impedisca a gente maleducata e cafona come questi due di poter avere comportamenti di questo tipo, impunemente. Stiamo parlando di Tuerredda, una delle spiagge più belle di tutta la Sardegna e non è grandissima: non è possibile che sia lasciata alla speranza che la gente usi il buon senso. La gente non lo usa. Le faccio anche presente che gli stessi non hanno lesinato insulti e minacce a chiunque (essendo diventati la ridicola attrazione di tutti i bagnanti che si trovavano nelle vicinanze). Tra i quali anche turisti non sardi, ai quali il signore (che di signore non ha niente) non ha lesinato insulti diretti".
L'epilogo
"Il tutto è finito con un applauso di tutti i presenti al grido di "ignoranti" nei confronti dei due che hanno fatto pena ai più - racconta ancora Fabrizio Bruera - attualmente questi due impuniti sono tranquillamente ancora a ballonzolare tra i loro 5 ombrelloni. E probabilmente ci saranno nei prossimi giorni e fino a settembre. Tuteli Tuerredda contro la maleducazione e la prepotenza, caro Sindaco Daniele Serra. Aggiorni il regolamento per gli accessi alla spiaggia tenendo presente che esistono cafoni come questi due. Lo faccia il prima possibile. A Muravera per una cosa uguale sono arrivati la settimana scorsa i carabinieri e hanno fatto togliere tutti gli ombrelloni in più. Non sia da meno. Mandi i carabinieri. Cambi il regolamento. Faccia un'ordinanza. Faccia qualcosa. Non si può lasciare questo angolo di paradiso in mano del più prepotente - ha concluso Bruera”.