Paese che vai, vampiro che trovi. Pare che anche la Sardegna sia la terra natale di una stirpe di vampiri particolarmente assetata di sangue, le cogas. Ma quali sono le loro caratteristiche e come si distinguono dai tradizionali vampiri a cui siamo abituati?

I vampiri nell’immaginario collettivo

Sebbene siano molte le culture in cui sono presenti creature succhia-sangue, ormai nell’immaginario collettivo i vampiri hanno caratteristiche ben definite e precise. Anzi, sono due i tipi di vampiri più diffusi. Da un lato ci sono le tenebrose e misteriose creature gotiche dell’orrore diffuse da libri come Dracula di Bram Stoker disponibile sul sito de La Feltrinelli, film come Intervista col Vampiro con Tom Cruise o giochi online come la slot Vampire: Princess of Drakness disponibile sul casinò di William Hill. L’altro filone è quello più moderno in cui i vampiri assumono le sembianze di giovani affascinanti, ma pure sempre letali, che si aggirano per le nostre città come quelli che abitano le pagine della serie di libri di Twilight di Stephenie Meyer o che appaiono nella serie tv britannica Being Human.

Il grande successo di questi due tipi di vampiri, veicolati al grande pubblico dai media negli ultimi duecento anni, ha però portato all’oblio i vampiri più locali, le cui caratteristiche possono essere più peculiari e meno in linea con quelle a cui siamo abituati. Sono però molti i vampiri che possiamo incontrare in giro per il mondo, dalle bellissime ma letali vampire filippine che attaccano i dormienti, ai vampiri protagonisti delle leggende dell’est Europa, umili uomini tornati in vita per perseguitare gli abitanti dei loro villaggi. In queste tradizioni si inseriscono le cogas, le streghe vampire sarde.

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La leggenda delle cogas

 

Se i vampiri più famosi sono quasi sempre uomini, con qualche celebre eccezione, in Sardegna questo titolo va alle donne. Le cogas sono infatti principalmente di sesso femminile e la loro figura ha tratti in comune con quella della strega. Come le streghe, infatti, le cogas escono dalle loro case di notte per radunarsi nel bosco e compiere riti sinistri. Possono inoltre trasformarsi in animali selvatici e spostarsi così liberamente senza essere inosservate. Chi lo sa se abbiamo incontrato un semplice gatto o una strega sotto mentite spoglie? Le cogas sembrano inoltre conservare parte della loro natura animale anche di giorno. Questa infatti sono sempre munite di una piccola coda pelosa che le rende quindi riconoscibili e che devono nascondere a tutti i costi. Per questa ragione queste donne tendono a indossare abiti lunghi e larghi in grado di coprire la coda e passare inosservate. Ma cosa le rende simili ai vampiri? Come queste creature, anche le cogas durante i loro riti notturni si cibano di sangue umano e si recano nelle case delle povere vittime dormienti per succhiare loro il sangue.

Coloro che sopravvivono a un attacco mostrano spesso tagli, graffi e lividi senza ricordare come se li sono procurati, mentre la maggior parte delle persone non è così fortunata e l’incontro con una coga significa morte certa. Come sventare l’attacco delle cogas? Sono molti metodi tipici per essere risparmiati da queste creature. Siccome si credeva che i neonati fossero uno dei cibi preferiti di queste streghe vampire, particolare attenzione veniva posta nelle case in cui erano presenti bambini o donne gravide. Il treppiede pareva avere un forte potere protettivo e veniva posto sul focolare o sotto il letto di una donna incinta per evitare l’attacco delle cogas. In alternativa venivano poste sedie o scope rivolte verso l’altro o falci dentate appese alla porta. Secondo la tradizione, infatti, la coga si sarebbe fermata a contare i denti della falce invece di entrare in casa.

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Anche se ormai i vampiri sono rimasti vivi solo nel nostro immaginario, è importante mantenere accesa la loro presenza nelle storie e nelle tradizioni popolari. Dimenticandoci per un attimo di Dracula o Edward Cullen, possiamo rispolverare la leggenda delle cogas, le spietate streghe vampire sarde.