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L'accordo per La Maddalena tra la Regione, protezione civile e Mita resort, firmato il 27 dicembre a Palazzo Chigi, finisce davanti alla Procura della Corte dei conti.
Tutti i documenti sono stati trasmessi dal deputato di Unidos, Mauro Pili, che chiede di verificare "se negli atti compiuti dalla Regione e dalla protezione civile si possa configurare un grave danno erariale".
"Per legge e per principio chi inquina paga, in Sardegna no. Lo Stato inquina, paga a piene mani i momentanei fruitori del bene e scarica sulla Regione oneri e inquinamenti.E' giusto che chi ha compiuto questi disastri se ne assuma la piena responsabilità, a partire da quella erariale - attacca il parlamentare - Dal contratto emerge un dato su tutto: la Regione accetta a scatola chiusa il pacco La Maddalena. Lo mette nero su bianco e in maniera esplicita e il dipartimento della protezione civile e la Regione 'rinunciano irrevocabilmente e definitivamente ad ogni eccezione relativa allo stato dei luoghi, delle strutture, degli impianti e dei beni ricadenti all'interno del compendio come consegnati e al relativo stato manutentivo'".
Nonostante il contratto preveda un successivo sopralluogo per verificare lo stato dei luoghi, secondo Pili "a prescindere dall'essere dovuta o meno la somma dei 21 milioni previsti nell'atto, resta un dato di fatto, da una parte la risoluzione di un contratto per negligenza dei soggetti preposti, protezione civile, ha provocato un danno erariale allo Stato di 21 milioni di euro e dall'altra la Regione acquisisce un bene senza valutarne preventivamente il reale valore al netto di danni e inquinamento”.