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Una campagna social, animatori e operatori sul territorio e formazione per coloro che lavorano nei pubblici esercizi come antidoto alle dipendenze da alcol e sostanze stupefacenti tra i giovani (16 - 24 anni). È in estrema sintesi il contenuto del progetto “Io sono stupefacente” presentato questa mattina nella sala consiliare del Comune di Cagliari e nato a Cagliari dalla Fipe Confcommercio Sud Sardegna con il Comitato di Quartiere Stampace.
“In seguito al confronto tra gli operatori dell'associazione Confcommercio Fipe Sud Sardegna e i residenti del Comitato quartiere Stampace, si è comunemente condiviso che tra i temi principali in un’ottica di crescita comune e condivisione del territorio c’è il tema della movida”, ha spiegato il rappresentante Fipe Confcommercio Sud Sardegna Emanuele Frongia, “tra entusiasmi e critiche oggi, si vogliono affrontare le difficoltà di carico antropico importanti nel centro storico e sviluppare i vari problemi analizzando le varie cause che spesso portano a fenomeni di devianza ed espressioni di disagio giovanile, la campagna vuole diventare un progetto pilota per tutti i comuni dell’Isola con il prezioso supporto di tutti i partner”.
“Il nostro comitato ha ideato questa iniziativa per dare un segnale importante volto al rispetto del nostro quartiere e della nostra città”, ha detto Marco Rossi, presidente del Comitato Quartiere Stampace, “partiamo dai giovani che vogliono cambiare direzione e prendere la retta via per poi pretendere che le autorità competenti si occupino di quelli che perseverano nella mala movida.
Il progetto, che ha come partner il Centro per il Trattamento dei Disturbi Psichiatrici Correlati ad Alcol e Gioco d’Azzardo del Dipartimento Salute Mentale e Dipendenze dell’Ats (zona sud), la SC Area Dipendenze Patologiche Cagliari ll- Area Vasta,Cagliari I-Città Metropolitana, la Croce Rossa Italiana sezione di Cagliari, il Piano Regionale Gioco d’Azzardo Patologico e l’agenzia Publikendi, partirà tra circa due settimane.
Ogni ultimo venerdì e sabato del mese sarà presente nel centro storico un'equipe di professionisti di salute mentale che oltre ad entrare in contatto con la popolazione giovanile (16 - 24 anni), provvederà a fare interventi di prevenzione e sensibilizzazione.
“Si andrà avanti per tutta l’estate con una campagna di comunicazione che riporterà i seguenti messaggi: Libertà dai condizionamenti esterni del gruppo e dei modelli proposti dai media e dalla pubblicità”, ha spiegato Giuseppe Scura, direttore di Confcommercio Sud Sardegna, ”Maturità nella scelta di voler restare lucidi mentalmente quando si vive una situazione di svago e ancora Consapevolezza dei possibili danni diretti ed indiretti alla salute collegati all’abuso di alcol e all'utilizzo di sostanze stupefacenti”.
"Un'iniziativa frutto di un grande lavoro di squadra” ha detto l'assessore alle Attività Produttive e Turismo Alessandro Sorgia “una grande sinergia per combattere il disagio di giovani e di residenti nei quartieri della movida. Un lavoro costante, anche di controllo, in collaborazione con gli attori istituzionali e un forte affiancamento con i commercianti”.
"Un progetto nato dal confronto con la FIPE Confcommercio e il Comitato residenti Stampace” ha sottolineato Viviana Lantini assessora alla Politiche sociali “con il preciso obiettivo di dare un aiuto e un supporto ai giovani, di focalizzare l'attenzione proprio su di essi, spesso dei giovanissimi, che fanno uso di alcol e di sostanze stupefacenti, con il preciso intento di evitare le conseguenze più gravi che derivano dall'abuso, sia in termini di danni per la salute, e sia di danni riflessi, come l'infortunistica stradale”.
La comunicazione cercherà di avvalersi di testimonial vicini ai giovani come cantanti, rappers e personaggi del mondo dello sport.
A supporto della campagna, ci saranno anche le locandine che si potranno trovare in tutti gli esercizi pubblici che vogliono sostenere l’iniziativa. Ma grazie al supporto dei partner partirà anche una formazione per tutti gli operatori più vicini ai giovani (camerieri, barman, cassieri) e al termine del percorso si firmerà un codice etico che accompagnerà lo svolgimento delle attività nei prossimi anni.