"E' stato in tragico incidente" con la pistola del padre dei Lukas Saba, il 18enne arrestato venerdì notte dopo aver sparato e ucciso Alberto Melone, 19enne di Alghero, suo fraterno amico, in un appartamento di Piazza del Teatro nell'Alguer vecchia. Lukas lo ha detto stamani nel corso dell'interrogatorio di garanzia con il Gip di Sassari.

Alberto e Lukas erano in quell'appartamento insieme ad altri amici ed è spuntata fuori la pistola del papà di Lukas, che deteneva (non è chiaro se legalmente o meno) in una casa di campagna.

Il fascino dell'arma per i ragazzi appena maggiorenni dev'essere stato irresistibile e se la sono portati in quell'appartamento, dove Lukas, inesperto, l'ha puntata addosso ad Alberto (ma poteva farlo anche contro uno degli gli altri amici che erano con loro) premendo il grilletto senza aver verificato che fosse scarica. Ma l'arma, una calibro 22, aveva fatalmente il colpo in canna, e il proiettile ha centrato in pieno Alberto alla base del collo, uccidendolo.  

I giovani, sotto shock, hanno tentato una rapida messa in scena affermando che Alberto avesse aperto alla porta di casa e che uno sconosciuto lo avesse sparato a bruciapelo. Ma la favola ha retto solo qualche ora: Lukas è crollato di fronte alle incalzanti domande dei Carabinieri e del pm di Sassari Mario Leo.  

Il giovane fin dalla notte di venerdì è stato sottoposto a fermo di indiziato di delitto per omicidio e portato nel carcere di Sassari-Bancali. Stamani è stato sottoposto all'interrogatorio di garanzia dal Gip Antonello Spanu, alla presenza del suo avvocato Gabriele Satta, che ha anche avanzato la richiesta dei domiciliari. Richiesta che è stata respinta e l'arresto è stato convalidato.  

Intanto questo pomeriggio a Sassari sono iniziati gli esami preliminari prima dell'autopsia da parte dei medici legali nominati dalla Procura di Sassari. Il cadavere di Alberto Melone è stato sottoposto ad una Tac per verificare l'esatta traiettoria del proiettile e domani in mattinata sarà eseguito l'esame necroscopico. La salma potrebbe essere restituita ai familiari proprio domani al termine dell'autopsia.

Intanto Alghero è sotto shock. Alberto Melone lavorava nel bar di famiglia insieme al padre e alla mamma, molto noto in città, dove da sabato le saracinesche sono abbassate e dove sono giunti tantissimi algheresi, tantissimi ragazzini con i loro scooter, per lasciare un fiore o un messaggio per Alberto.