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Quaranta coltellate inferte con una lama artigianale, uno pugnale costruito dallo stesso falegname, (Giovanni Murtas, il marito 57enne della donna), che l'hanno raggiunta alle braccia, alle gambe, al tronco e al collo: i fendenti hanno reciso organi vitali, causandone, per l’appunto, la morte. Non solo, la donna avrebbe tentato invano di proteggersi, di difendersi, per questo sono state evidenziate numerose ferite anche alle mani.
Emergono particolari agghiaccianti sull’esito dell’esame necroscopico del medico legale, (disposto dal pm Nicola Giua Marassi), sul cadavere di Marisa Pireddu, la donna uccisa mercoledì sera a Serramanna, nell’abitazione di via Tripoli: dopo sette ore, i dettagli orrendi, 40 coltellate, una cieca follia omicida del marito che poi, accortosi del gesto, avrebbe tentato di togliersi la vita, pugnalandosi al torace e al cuore con lo stesso ‘stiletto’ utilizzato per uccidere la sua consorte.
Murtas resta invece ricoverato sempre in Cardiochirurgia al Brotzu in prognosi riservata, nei prossimi giorni invece sarà accuratamente analizzata l’arma recuperata dai Carabinieri del Ris, lo stiletto (un pugnale artigianale) che quasi certamente è lo stesso usato per il delitto e per il tentativo di suicidio.