L’Acquario di Cala Gonone ha nella sua mission la sensibilizzazione dell’opinione pubblica sul bene mare ed in particolare sulle risorse del mare della Sardegna, pertanto ha da tempo intrapreso una stretta collaborazione con diverse realtà e personaggi che a vario titolo si occupano di questo argomento.

In questo scenario è nata la collaborazione con il progetto Tara Expéditions, che dal 2003 organizza missioni scientifiche con la nave oceanografica Tara al fine di comprendere meglio il mare e l’impatto delle attività umane sugli ecosistemi marini.

L’equipaggio di Tara Expéditions agisce concretamente per rafforzare la coscienza ambientalista del grande pubblico, realizzando tra l’altro film e pubblicando diari e libri oltre che una notevole produzione scientifica.

Tara Expéditions è un progetto sostenuto dal Programma per l’ambiente delle Nazioni Unite.

Per Tara Expeditions la spedizione Tara Méditerannée, la decima per la goletta dal 2003, è un’opportunità per promuovere una presa di coscienza da parte di associazioni locali e regionali sui molti problemi ambientali che gravano sul bacino del Mediterraneo, che è sostanzialmente chiuso e quindi particolarmente a rischio.

Durante la spedizione a bordo di Tara verrà condotto uno studio scientifico sulle plastiche, coordinato dal Laboratoire de Villefranche-sur-mer (Université Pierre et Marie Curie e CNRS) e dalla University of Michigan (USA). L’accumulo di rifiuti di plastica in natura è “uno dei cambiamenti recenti più onnipresenti e di lunga durata sulla superficie del nostro pianeta...” e una delle maggiori preoccupazioni ambientali del nostro tempo. Nonostante ciò, sappiamo troppo poco sul destino di tali plastiche e sul loro ruolo nella dinamica degli ecosistemi per poter prevedere il loro impatto futuro sugli oceani del nostro pianeta e sull’uomo.

Per colmare questa lacuna, gli scienziati a bordo di Tara si impegneranno in una missione interdisciplinare per comprendere meglio l’impatto delle plastiche sull’ecosistema del Mediterraneo. Essi quantificheranno i frammenti di plastica, misurandone anche dimensioni e peso. Inoltre identificheranno i tipi di plastiche trovati in mare (compresi gli inquinanti organici ad esse associati) e studieranno la dinamica e la funzione degli organismi viventi (batteri, protozoi, micro-alghe, molluschi, crostacei) che vivono su di esse – una tematica fino ad oggi praticamente inesplorata nel Mediterraneo.