La continuità territoriale per i collegamenti tra gli aeroporti sardi di CAGLIARI, Olbia e Alghero con Roma e Milano costerà circa 51 milioni di euro l'anno: 30 dello Stato sui 120 in quattro anni previsti dal Patto per la Sardegna, e 21 milioni stanziati dalla Regione.

In questo modo vengono risparmiate risorse per i collegamenti con gli scali cosiddetti "minori" di Torino, Verona, Napoli, Firenze, Bologna e Palermo, circa 15 milioni di euro, e altrettanti per implementare i collegamenti internazionali. Sono i primi dettagli sulle tratte aeree da e per la Sardegna illustrati in anteprima alla Commissione trasporti in Consiglio regionale dall'assessore Massimo Deiana. Nell'incontro è emersa qualche novità rispetto alle indiscrezioni di questi ultimi mesi.

Confermato lo schema che prevede, per 10 mesi l'anno, una tariffa unica di 37 euro per le singole tratte da e per Roma e di 47 per quelle da e per Milano (tasse escluse).

Nei due mesi estivi di maggior traffico, cioè a luglio e agosto, il costo dei biglietti non salirà al doppio, come ipotizzato in un primo tempo, ma rispettivamente a 70 e 80 euro, al netto delle tasse aeroportuali. Secondo una prima simulazione, per il collegamento Roma-Cagliari-Roma per 10 mesi tutti pagheranno 126,8 euro tasse incluse, mentre a luglio e agosto, i sardi continueranno a pagare la stessa cifra, mentre i non residenti 192,8 euro tasse incluse.

Sulla tratta Milano- Cagliari -Milano si pagheranno per 10 mesi 137,42 euro e 205,42 euro per luglio e agosto (per i non sardi). Su Olbia il collegamento andata e ritorno a Milano avrà un costo di 142,1 euro per 10 mesi e 210,01 per gli altri due mesi, mentre da e per Roma il costo sarà rispettivamente di 130,76 e di 196,76. Infine Alghero: 136,24 per 10 mesi e 204,24 per due mesi nelle tratte da e per Milano; 124,96 per 10 mesi e 190,9 euro a luglio e agosto da e per Roma.

Altro aspetto riguarda la disponibilità dei posti "che sarà valutata - ha spiegato il presidente della Commissione Trasporti Peppino Pinna (Udc) - sulla base dei dati del mese precedente con uno scostamento del 5% per disporre un numero maggiore di posti o effettuare l'upgrade degli aeromobili, cioè velivoli più grandi e più capienti".

"Rispetto ai 2,4 milioni di posti del 2016 che abbiamo portato a più di 3 con interventi in situazioni di emergenza - ha spiegato Deiana - con il nuovo modello arriveremo a 4 milioni già nel primo anno con una progressione a salire che ci porterà fino ai 5 milioni; una proiezione realistica fondata anche sul grande aumento di traffico del 2016, che ha fatto registrare una crescita a due cifre vicina al 30%, sostenuta quasi per intero dai non residenti e dal mercato internazionale".