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“Stupisce leggere il comunicato del Movimento dei pastori sardi dove si dice che l’Assessorato dell’Agricoltura e tutti gli uffici mobilitati per venire incontro alle criticità del comparto non abbiano mantenuto gli impegni presi lo scorso 2 agosto. Stupisce che non ci si renda conto che il mondo ovicaprino ha avuto via preferenziale rispetto a quello dei bovini e del resto dell’agricoltura, colpiti anche loro dalla dura annata siccitosa e dalle altre calamità naturali che da gennaio non hanno risparmiato le campagne sarde: nevicate, trombe d’aria, gelate. Su questi comparti è stato preso l’impegno di trovare 20milioni di euro a partire dalla prossima legge finanziaria o attraverso risorse reperite dai fondi nazionali. Stupisce che non ci si renda conto dell’enorme sforzo fatto da tutta la macchina regionale che per la prima volta, forse da trent’anni a questa parte, ha messo in moto provvedimenti a tempo di record con somme che non si vedevano da decenni. Una macchina, composta da uomini e donne validi che meritano rispetto e che ringrazio per l’importante lavoro svolto”.
Così l’assessore dell’Agricoltura, Pier Luigi Caria, commenta la decisione del Movimento Pastori Sardi di un’altra grande mobilitazione organizzata per il prossimo 31 ottobre a Cagliari. “La Giunta, avvertendo il profondo stato di necessità – ha spiegato il Movimento-, aveva preso impegni sinceri nei confronti della vertenza. Infatti, già a metà settembre i pastori potevano riporre le proprie speranze di affrontare la nuova annata nei 45 milioni di euro trovati per superare il terribile stato di crisi dovuto al crollo del prezzo del latte e degli ultimi due anni gravemente siccitosi. Al momento, però, di inoltrare le domande i pastori si sono trovati davanti un scoglio che ha dell'assurdo: i soldi saranno vincolati da pesanti controlli atti al recupero coatto da parte dell'INPS dei debiti relativi ai contributi previdenziali e quant'altro. Tale epilogo appare come una beffa”.
Attraverso una nota stampa l’assessore Caria precisa: “Nel giro di 70 giorni abbiamo costruito tutto il piano per il finanziamento di 45milioni per il comparto ovicaprino: 13euro a capo di bestiame presente in azienda al 30 giugno 2017. In queste settimane abbiamo recuperato le risorse fra le maglie del bilancio, seguendo nel dettaglio ogni passaggio burocratico affinché non si perdesse tempo utile. Sono stati fatti tutti gli atti in Giunta e li abbiamo accompagnati per le discussioni in Commissione Attività produttive e poi in Consiglio regionale dove è stata approvata la legge lo scorso 14 settembre. Al governo sono stati inviati i provvedimenti e in particolare la richiesta di declaratoria per lo stato di calamità naturale. In collaborazione con le associazioni di categoria agricola sono state costruite le direttive e valutate tutte le possibili azioni che velocizzassero i passaggi di assegnazione delle risorse. Sul merito, sono state mobilitate le tre Agenzie agricole regionali (Agris, Laore e Argea) con cui è stata costituita una task force dedicata esclusivamente a raccogliere le domande e mandarle in pagamento una volta incassato il via libera dal Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali. È notizia di avantieri che la richiesta di declaratoria è alla firma del ministro Maurizio Martina. E poi sono stati predisposti i programmi informatici per raccogliere le domande di aiuto, riducendo all’osso la burocrazia. Già dallo scorso 16 ottobre si stanno infatti accogliendo le domande nei 32 uffici territoriali di Laore, dislocati su tutta l’Isola”.
Il titolare dell’Agricoltura ha poi fatto il punto sulla documentazione richiesta agli allevatori da inviare via pec all’Agenzia Agris: “L’unica cosa che è stata chiesta ai pastori riguarda le fatture relative alle produzioni del latte nelle campagne 2015-2016 e 2016-2017. Un passaggio fondamentale per intervenire sul futuro del governo del mercato lattiero-caseario sardo. È infatti impensabile che ancora oggi non si conoscano i dati sulla reale produzione del latte. Ed è incredibile che i pastori non si rendano conto dell’importanza di questo passaggio: senza i numeri non si può fare programmazione e si rimarrà sempre ostaggio delle chiacchiere, che ad ogni stagione produttiva alimentano l’altalena del prezzo del latte. Una fluttuazione che vedrà sempre loro, i produttori primari, come anello più debole della filiera".
"Stupisce quindi che si dica che l’assessore dell’Agricoltura e l’amministrazione siano nemici del mondo dei pastori. L’impegno per venire incontro alle esigenze del comparto – ha concluso Pier Luigi Caria – non è mai venuto meno e continueremo a garantirlo, come stiamo facendo in questi giorni con le interlocuzioni con il Ministero, rispetto a tutte le partite aperte sulle normative nazionali che possono condizionare le azioni della Regione Sardegna”.